Dovremmo avere sempre dentro di noi un “motivational spot” (un punto motivazionale) su cui contare. Il classico “faccio questo o quest’altro per… “, perché quando ci manca è un casino. Letteralmente. Ti mancano le forze di alzarti dal letto, ti manca quel maledetto senso di colpa che ti suggerisce che se non fai quello che ti sei ripromesso di fare vali meno di un niente.

Ecco, spesso funziona così… allora ti alzi, fai, ti stanchi, ti butti a letto la sera e ti dici: “Ok, ho fatto del mio meglio. Buonanotte”.

Il senso lo trovi nel movimento che provochi con la tua azione, giorno dopo giorno, dopo un po’ che vivi. Se sei fortunato, e se vuoi dare un’occhiata perché hai bisogno di valutare se ne sia valsa la pena. Anche se alzi le spalle, un giorno lo farai. Così va per tutti.

Può essere un check up positivo o non proprio brillante, negativo non credo proprio. Per nessuno. Vivere vale comunque la pena, sempre.

Forse la cosa più triste di tutte è che non ci curiamo molto di quello che succede al nostro cuore mentre attraversiamo la vita, però.

E il nostro cuore ha bisogno di cura continua.

Perché ce ne rendiamo conto soltanto alla fine quando il danno ci fa urlare dal dolore?

Viviamo addormentati. Inconsapevoli e per questo responsabili.

Di tutta la nostra irresponsabilità.

Il nostro cuore ci perdonerà, ma noi come potremo – un giorno – dimenticare la nostra cecità?

— mah!

 

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