(1044) Parcheggiare

Parcheggiarmi sotto il sole per la tintarella mi mette addosso un’ansia che metà basta. Ci provo, ma non resisto.

Parcheggiare il cervello da qualche parte per staccare e concedermi un po’ di relax è – com’è facile immaginare – fuori dalla mia portata.

I parcheggi con l’auto mi riescono bene, amo guidare nonostante io sia una donna e guido piuttosto bene nonostante io sia una donna. Questo mi preme sottolinearlo, ci tengo.

Parcheggiare le questioni per risolverle in un secondo momento, magari a mente fredda, mi riesce sempre meno difficile… la saggezza della vecchitudine? Pòesse’.

Quindi ricapitolando: il verbo parcheggiare mi spacca a metà. Ci sono cose che parcheggio bene – o almeno dignitosamente – e altre che proprio non ce la farò mai. Di per sé non dovrebbe essere un problema, ma tutto diventa un problema quando ci si impone di analizzarlo al microscopio.

Ed eccoci arrivati al punto: certe cose non vanno proprio sezionate. Vanno lasciate esattamente come appaiono. Così non rivelano il potenziale letale che manco si poteva sospettare. Non dico di scartare random le cose – sarebbe sciocco – eppure scegliere meglio quelle che devono essere capite e sviscerate e quelle che invece devono essere lasciate così come stanno potrebbe salvarci la vita.

Almeno quella mentale, e di questi tempi non è poco.

Ok. Procediamo: inesorabili ma cauti.

Share
   Invia l'articolo in formato PDF   

(641) Potenziale

Il potenziale è quella cosa che è in noi – come dote naturale – ma che se non lo aiuti non crescerà mai così forte da essere per te una risorsa reale. Chiamiamola una possibilità inespressa, che non vede l’ora di rendersi esplicita, ma che per farlo ha bisogno del nostro aiuto. Bisogna impegnarcisi, o rimane lì a fare nulla.
Tutti noi abbiamo un potenziale, chi fa finta di non averlo è perché non è disposto a lavorare per renderlo attivo e utile. Pigrizia? Indolenza? Stupidità? Boh, forse un po’ di tutte e tre o forse inconsapevolezza. Va’ a capire, siamo esseri complicati noi umani.
 
Non voglio farla molto lunga, ma credo che la più grande fortuna per un Essere Umano è scoprire il prima possibile il proprio potenziale per iniziare a lavorarci subito. Bisognerebbe nascere con un libretto d’istruzioni con su scritto la lista delle potenzialità e magari anche un altro paio di dettagli tecnici indispensabili per il normale vivere (ma di questo non voglio parlare ora).
 
Per esempio: sai memorizzare i numeri di telefono abbinandolo ai nomi dei proprietari. Taaac… sai che hai davanti a te una carriera come elenco telefonico umano. Ti metti su quel binario e la vita ti si srotolerà davanti come il tappeto della Mostra del Cinema di Cannes, liscio e rosso immacolato.
 
Diamo per scontato che non per tutti le cose possono essere così facili, ma mi sono domandata mille volte: se la mente di un criminale sa essere così efferata quando commette gesti atroci, perché non usare le stesse capacità per compiere grandi e belle cose? Energia buttata, potenzialità sprecate.
 
A parte le assurdità che mi possono uscire dalle mani in questa afosa serata di luglio, l’ho già detto quanto io odi l’estate?, la questione delle potenzialità è una cosa che mi sta molto a cuore. Quando vedo qualcuno che è riuscito a fare di una sua dote innata una grande risorsa per il suo benessere, mi commuovo. Splendido. Cosa chiedere di più? La tua felicità va a beneficio di tutti. Non sarai rabbioso perché gli altri hanno/fanno e tu no. Non sarai astioso perché pensi che qualcuno ti ha tolto qualcosa. Non sarai invidioso del benessere altrui perché avrai il tuo, costruito con le tue stesse mani prendendo il tuo potenziale e trasformandolo in fonte di ricchezza personale senza fine.
 
La grande, grandissima, capacità dell’Essere Umano di fare – fare in un miliardo di modi e con triliardi di combinazioni diverse – è una benedizione. Chi non ne approfitta vive al minimo, tira il freno anziché spiccare il volo. Non c’è nessuno che può farlo per noi, nessuno che ci crederà se non siamo noi i primi a crederci. Nessuno. Svegliamoci prima che la vita ci scivoli via troppo in fretta.
 
 
 
 
Share
   Invia l'articolo in formato PDF