(709) Veliero

Mi sento come un veliero parcheggiato. La baia è carina, certo, ma stretta. Niente venti, niente profumo di mare, non arriva fino a qui. 

E non è il periodo, non è una sensazione passeggera, mi sento così da sempre. Non so dire altro, l’immagine della baia e del veliero penso che sappia rendere l’idea. Ciao.

(…)

Sarebbe un ***Giorno Così*** troppo breve se finisse qui, devo per forza metterci ancora qualche riga e temo di aver preso diretto un bel vicolo cieco.

(…)

Qualche tempo fa scrissi un romanzo dove il vento era il protagonista silente della storia, comprai un libro per saperne di più e più leggevo quelle pagine piene zeppe di informazioni più ne volevo leggere. Sentivo che sapere tutto quello che potevo sapere sull’argomento sarebbe stato per me di vitale importanza al di là del romanzo che stavo scrivendo. È stato come scoprire di punto in bianco una mancanza che ignoravo di sentire.

Le vele accolgono il vento opponendogli quella giusta resistenza affinché il veliero possa muoversi. Se il vento è troppo si squarciano, se è poco non si gonfiano e lo stallo permane. Semplice. Quindi ognuno di noi ha bisogno del suo vento per muoversi, giusto?

Rimanere al sicuro nella baia ti può consumare di nostalgia. Il fatto che ogni viaggio – in realtà – sia consumato nella solitudine piena di noi stessi è la contraddizione più affascinante che c’è perché raramente quando viaggiamo siamo davvero soli. Come al solito più cerco di chiarirmi le idee e più queste mi ballano attorno la macarena. Dovrei rassegnarmi allo sberleffo. Prima o poi lo farò.

Va bene, ora le righe sono sufficienti – pure troppe – e mi stanno cascando le dita sulla tastiera dallo sfinimento. È venerdì e anche questo è un tema.

Già.

 

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(632) Liscio

Quando va tutto liscio io mi stupisco. Mi esce lo stupore quello puro. In un istante benedetto mi rendo conto che è possibile, che può succedere anche a me, che a ‘sto giro sono io la miracolata. Oh!

L’ordine delle cose, nelle cose, tra le cose ecc., prevede un flusso di energia che non ha interruzioni e dal punto A si scivola al B e al C e al D e l’Universo si compie. Così dev’essere, e così tante persone vivono la loro esistenza. Liscio, tutto liscio come l’olio. Che benedizione!

Io, invece, inciampo ovunque e ad ogni passo. Non c’è verso, il percorso dei flussi energetici che mi coinvolgono porta in sé tumulti e tempeste. Fedele alle Leggi di Murphy, se una cosa può andare storta lo farà. Poi magari si risolve tutto, ma intanto ti fa sputare l’anima per venirne a capo. Così è. Dagli eventi più insignificanti a quelli più importanti, così è.

Graziealcielo, anche per me esistono le eccezioni. Sono quelle cose che accadono a sorpresa, che mi fanno dire: oh!

Oh! Sono riuscita a trovare parcheggio in due secondi!

Oh! Non c’è traffico oggi!

Oh! Sono riuscita a trovare le scarpe che mi piacciono e sono pure comode!

Oh! Il camion che poteva travolgermi è riuscito a schivarmi!

Ecco, cose così. Sono le eccezioni benedette, quando va liscio qualcosa su cui non ci avresti scommesso un centesimo. Quando una piccola fortuna ti cade in mano e tu la usi nell’immediato per creare benessere per te e per chi ti sta attorno. Liscio come un valzer, il suo 1—2-3 giro 1—2-3 giro che segue la melodia e non ci sono rimbalzi, non ci sono rinculi, non ci sono sbattimenti. Sulla pista tutti seguono lo stesso ordine di passi e non c’è neppure il rischio di scontrarsi. Oh!

Per una come me, abituata agli autoscontri, un bel valzer ogni tanto pacifica il cuore. Liscio come l’olio.

Oh!

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