(1005) Notte

Quando la notte scende la testa mi rallenta. È come se riconoscesse questa dimensione come il suo luogo, dove espandersi e mettersi comoda. Va, indipendentemente da me, dove vuole andare e trova esattamente quello che le serve per sostenersi e sostenermi durante il giorno. Questo quando è in stato di veglia, una volta addormentata non so che fine faccia e dove si vada a cacciare. Preferisco quasi non saperlo, evitiamo di incrementare l’ansia, per favore.

La mia notte ideale parla di energie assopite che si risvegliano, di sguardi che si fanno più lucidi, di vicinanze che se ne infischiano dei confini e cose così. La mia notte ideale non fa casino, assorbe significati e brilla di luce calda.

C’è chi approfitta della notte per uscire allo scoperto, io preferisco nascondermi con lei. Di giorno è tutto troppo pieno, la luce acceca. Di notte la vista si concentra sulla percezione più che sulla forma. L’intensità della sostanza, anche quella più impalpabile, si palesa senza bisogno di forzarla.

Ci sono sottili trame che aspettano nella notte. Ci sono suoni che vibrano suadenti nella notte. Ci sono anime che si fanno trasportare dai sogni di chi non le può toccare, non temendo trappole.

E ci sono io. Che vago senza meta. Ma questa è un’altra storia. E per nulla interessante.

 

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(241) Facile

Sembra che se una cosa non è facile da farsi smette di essere interessante, regola che non vale solo per i ragazzi ma anche per gli adulti. Ormai è così.

Se è facile, però, se la si ottiene schioccando le dita, manca la soddisfazione e la si gode solo per metà. Risultato che vale per giovani e adulti, è giusto rimarcarlo.

Ora: le cose facili a me non vengono mai in mente, mai. Non so cosa questo significhi e che origini abbia, ma è un dato di fatto. Se è facile non lo guardo neppure. Non è che va benissimo, me ne rendo conto, ma non ci posso fare niente. Se è facile per me non esiste.

Mi domando per quale strambo assemblamento neuronale io debba trovare naturalmente gratificante-interessante-divertente-motivante tutto quello che è difficile da ottenere.

Sono malata, non c’è altra spiegazione.

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