(1017) Basi

Quando non sai di cosa si sta parlando stai zitto. Ascolta, fai le domande del caso se hai intenzione di capire, e dopo, soltanto dopo che ti sei fatto un’idea, parla. Di’ la tua, tranquillamente, ma pensaci su. Pensaci su un po’. Un bel po’.

Queste sono le basi.

Quando non sai qualcosa, pensa alle domande che ti permetterebbero di sapere di più (o meglio) e una volta formulate ad alta voce all’interlocutore giusto, ascolta la risposta. Ascolta la risposta. Possibilmente fino in fondo. 

Queste sono le basi.

Quando ti senti in difetto, anziché andare in emergenza e tirare testate a destra e a manca, fai un bel respiro, richiama in te anche soltanto una goccia di umiltà e cerca di colmare le lacune che ti si sono palesate. Non è un problema degli altri, ma tuo. La cosa positiva è che si tratta di un problema provvisorio e una volta colmato il vuoto di conoscenza sarai migliore.

Queste sono le basi.

Quando punti il dito su tutti gli altri perché nessuno ti capisce o nessuno è d’accordo con te o nessuno ti degna di attenzione, fai mente locale e chiediti dove manchi nel tuo modo di comunicare. Io lo faccio tutti i giorni, tutto il giorno, di chiedermi dove manco nel mio modo di comunicare. E continuo a fallire. E continuo a indagarmi e non è mai finita.

Queste sono le basi.

Di cosa? 

Della vita.

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(761) Relax

Il mio concetto di relax fa acqua da tutti i pori. Quello che per ogni Essere Umano di buonsenso è semplice pratica-del-non-far-niente, per me diventa motivo di macchinazione sui modi che potrei impiegare per fare qualcosa per distendere i nervi.

Ovvero: fare qualcosa per rilassarmi. Presente?

Dovrei io prendere in considerazione il non-fare-niente come pratica di rilassamento forse? Giammai! Devo leggere e sottolineare e commentare a bordo pagina, possibilmente, o devo guardare un film mentre controllo la posta e prendo appunti per possibili progetti futuri, o mentre passeggio mi immergo in riflessioni senza fondo sul da farsi per risolvere questa o quell’altra situazione e via discorrendo. In poche parole, se per me la meditazione è pura utopia, il relax è ridicola presa in giro. Non c’è mai una non-attività di qualsivoglia angolo del mio cervello, non c’è mai lo scorrere del tempo fine a se stesso, non c’è mai il cazzeggiare a fondo perso. Mai. Al massimo sospendo un pensiero ossessivo per sostituirlo con un altro finché mi stanco e riprendo in mano quello lasciato in naftalina il mese precedente.

Il relax dei sani di mente mi è precluso, arrendiamoci all’evidenza.

Se sotto la doccia mi vengono le idee migliori, se guidando mi compaiono davanti soluzioni geniali, se giocando a Toon Blast o a Wood Block ho squarci di lucidità dove poter costruire una strategia, tutto questo NON è relax. E se me ne sto seduta comoda, magari sdraiata, ascoltando musica e pensando al niente (madddove?! maqqquando?!), è ovvio che dopo tre minuti m’addormento… e neppure questo è relax, è dormire – che è tutta un’altra storia santiddio!

Va a finire che mi mancano proprio le basi. Le basi per vivere intendo. Ma che ve lo dico a fa’, ormai lo sapete meglio di me.

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