La domanda mi esce spontanea ogni volta che capito su un website o una pagina/account social e trovo quello che non si dovrebbe mai pubblicare, mai e in nessun caso. La comunicazione approssimativa, superficiale, fuorviante, eccessiva nel tono o nello stile, aggressiva o banale, incoerente e senza continuità… crea un danno di immagine devastante.
Piuttosto togli tutto, diventa un fantasma e vai avanti con il passaparola organico.
Non lasciare tracce di te in rete che non siano perlomeno decorose, sia per quanto riguarda le immagini che per il testo/copy.
Raccontarsi è l’unico modo per farsi conoscere, ma se non ti sai raccontare ti devi affidare a chi lo fa di professione. Nel 2025, se pensi di fare faville sui social soltanto perché ci sei e magari sei anche disposto a investire su sponsorizzate o Google Ads fatti prima una domanda: come sono messo?
Cosa significa? Semplice: DEVO avere in mano un’analisi dettagliata del mio brand, del suo posizionamento, di tutto quello che c’è e di quello che manca, di tutto quello che è sensato fare e quello che bisogna evitare… e via di questo passo. Con il documento in mano si procede al sistemare e/o costruire tutto quello che manca, in modo da rendere chiara e calibrata la progettazione della comunicazione sul lungo termine.
Così si fa, così si deve fare, così va fatto. Tassativamente.
Risparmiare su questo fa di te un ingenuo e un arrogante, uno che pensa di poter fregare il proprio pubblico inventandosi senza arte né parte sui due piedi quello di cui, secondo lui, il pubblico ha bisogno.
Non siamo più così ingenui, noi pubblico. Non abbiamo più bisogni da soddisfare, siamo una società che ragione sul “volere” ed è lì che sta il “potere” (il detto non mente).
Questo discorso lo vorrei fare guardando negli occhi tutti quelli che pensano che affidare all’Intelligenza Artificiale (o al “ci penso io”) la propria comunicazione sia una buona idea, soprattutto economica. Ti piacerebbe, vero? Bene, quello che risparmierai dovrai poi spendere per correre ai ripari, per sistemare quei danni che ti hanno già portato un calo delle vendite e della reputazione.
Ovviamente, non lo faccio, non così. Ma è con questo sguardo che scelgo i clienti con cui voglio lavorare e quelli che invece lascio perdere senza guardarmi indietro.
Perché la comunicazione etica comprende tutto, è uno sguardo che non si ferma a quello che in superficie ti viene propinato, lavora fin dalle viscere del business e si propaga beneficamente su ogni livello e sul lungo periodo. Ecco, così amo lavorare. Nel rispetto del brand di cui mi occuperò e nel rispetto della mia professione che è davvero la più bella del mondo se fatta bene.
Nella vita bisogna scegliere chi vuoi essere e cosa vuoi veramente fare. Prima lo fai e meglio è per te. Una strada vale l’altra, non c’è garanzia per il successo, ma farlo bene, anzi ottimamente, aumenta le probabilità di soddisfare le proprie ambizioni.
La mia ambizione è quella di dare il massimo, sempre. Ma dove e a chi se lo merita.
Chiunque non è proprio una buona strategia.
😉
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