(980) Fissa

Ti metti al volante e prendi il controllo del tuo mezzo. Sai quando cambiare le marce, lo senti dalla voce del motore, sai come prendere le curve, sai quando dare gas e quando scalare. Lo sai, lo hai imparato. Lo sai fare. Anche discretamente.

Poi arriva il giorno in cui non senti bene, perdi colpi, pensi di essere in quarta e sei in terza (e chissà per quanto sei lì a tirare fino allo spasmo quella povera auto), e prendi male una curva (che per poco finisci fuori strada) e al semaforo dai poco gas e ti muore il motore. Cosa diavolo ti sta succedendo?

Basta una giornata storta, dove sei fuori tono e viaggi altrove con la testa e il cuore chissà dov’è andato e il corpo fa quello che può per starti appresso, anche se è difficile starti appresso e non puoi biasimarlo. Basta una giornata storta e ti sembra di valere la metà di quello che valevi. Ti sembra che prima eri e ora non sei più. E il resto del mondo ti dice che sei la stessa e che non è il caso di prenderla così male. Ma a te sembra che non sei più quella, sembra che qualcosa sia andato fuori posto decisamente per sempre. Ti sembra ma non hai prove in mano, hai solo quella maledetta sensazione. Soltanto perché il dubbio si è infilato nella tua testa e non riesci a metterlo da parte.

Come si fa a ritornare come prima? Ma prima quando? Prima. Quando ero quella che ero. Ma com’eri prima? Ero diversa, migliore. Migliore come? Ero più viva, ero più viva. Forse prima avevi più vita, ora ne hai di meno e forse te ne occupi in modo diverso… forse prima ti mangiavi il mondo perché non sapevi le conseguenze della bulimia, forse ora scegli le tue pietanze e le assapori meglio… forse prima guidavi una Lamborghini che ti sembrava uno Shuttle e ora con la bicicletta vai più lenta, però almeno ti sei accorta di quanto paesaggio ti vive attorno.

Sì, ma prima era meglio. Prima ero più viva. 

[quando mi fisso su un dubbio non ce n’è per nessuno]

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(484) Gomito

Una curva a gomito è pericolosa, sempre. Viene segnalata, di solito, e far finta di non aver notato la segnaletica non è cosa intelligente – l’ho imparato appena presa la patente, un secolo fa.

Alzare il gomito può essere divertente, se reggi l’alcool in modo decoroso, altrimenti attenta che la gente che ti sta attorno non abbia stramaledette macchine fotografiche pronte a immortalare quel che fai da sbronza. Ora è ancora più pericoloso perché ci sono gli smartphones e grazie al cielo ho imparato la lezione verso i venticinque anni e non me la sono più dimenticata.

Il gomito del tennista è un fastidio di cui sono stata vittima alcune volte e non perché io sia una tennista. Questo significa che questa infiammazione ai tendini ha un nome fuorviante e che non guarda in faccia nessuno. E non voglio parlare della borsite del gomito perché andiamo troppo sul medico.

Lavorare gomito a gomito con qualcuno è la quotidianità per me, non mi dispiace, anche se ho imparato che conviene scegliersi bene i colleghi con cui sei obbligata a lavorare a stretto contatto. Al momento sono fortunata.

Confesso, però, che non ho mai dato alcuna importanza ai miei gomiti. Voglio dire, avrei dovuto, loro di tanto in tanto si sono palesati con dolori piuttosto invadenti, ma non ho mai voluto dargli la dignità che hanno. In fin dei conti tengono attaccate le mie braccia e, voglio dire, chi altro lo farebbe?

Da un paio d’ore mi sto concentrando su una cartina dettagliata del corpo umano e sto tenendo conto di tutte le parti del mio corpo di cui ho sempre ignorato l’importanza. Mi sento in colpa, e a ragion veduta, mi sembra incredibile che io sia a conoscenza di avere un corpo. Ma come sono messa?

Va bene, prendiamo questo come l’anno 0. Da qui non può che andare meglio.

 

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(52) Linee

Una linea retta può essere più o meno lunga e orientata in 360 diversi gradi. Pace.

Una linea retta può essere spezzettata, ovvero può essere composta da più pezzetti che volendo si possono combinare in modo da rivoluzionare il suo essere retta. Pace.

Una linea retta può andare avanti all’infinito, ma ben si sa che per l’infinito l’essere umano non è attrezzato. Pace.

Una linea retta, in teoria, può portarti alla tua meta. In teoria, perché la pratica è diversa, quindi: scordatelo.

Sì, pace anche per questo dettaglio.

Una linea retta alla fine non è che mi dà tante certezze e mi toglie sicuramente fantasia.

No, niente pace.

Scelgo la linea curva.

Ecco, sì… adesso pace sia.

b__

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