Quando sei in partita, qualsiasi mossa tu faccia può essere l’inizio del tuo fallimento o della tua vittoria. Ogni dannata mossa. Se non dimentichi questo dettaglio la cautela può giocare contro di te, se te lo dimentichi la leggerezza potresti pagarla cara prima di finire la partita. Comunque sia son cavoli tuoi.
Dosare cautela e leggerezza diventa cosa di primaria importanza. Se vuoi vincere. E tutti vogliono vincere.
Il valutare la mossa e calibrare la potenza dell’azione dovrebbe essere anche divertente, altrimenti che giochi a fare? Se non ti diverti, chiediti il perché. Non sei obbligato a giocare, puoi sempre scegliere di lasciare la partita e chi s’è visto s’è visto.
A me piace giocare quando si rispettano le regole, quando la vittoria non è scontata, quando il sorriso accompagna l’azione. Sono pochi i giochi che sanno garantire queste premesse. Col tempo ho perso la predisposizione al gioco. Scelgo bene, anzi ci penso su parecchio prima di scegliere. Sperando di scegliere per il meglio. Non sempre ci riesco.
Le mie mosse al momento sono cervellotiche, sulla difensiva. Mi ritrovo a calcolare troppo le eventuali perdite e le cadute. Sono più preoccupata di subire una cocente sconfitta piuttosto che focalizzata sul vincere. Giocare così non ha senso.
L’unica mossa intelligente che posso permettermi al momento è non giocare affatto. Aspettare. Osservare. Ascoltare. Lasciare che il gioco sia condotto da chi si sta divertendo e che può impiegare il suo tempo senza altro scopo se non il vedere-come-andrà.
Rimando al futuro ciò che nel presente non so maneggiare.
Passo e chiudo.