Così come devono andare le cose. Le annusi prima, sai che ci vorrà magari del tempo, forse non si avvereranno esattamente come le stai immaginando, ma quella è la via e sai che di lì si passerà. Mi capita sempre più spesso. Temo sia il risultato dell’esperienza, dico temo perché le belle sorprese con questa dinamica vanno a farsi friggere. Quelle brutte no, quelle riescono sempre a cogliermi impreparata, ma quelle belle sono più sceme di me. Si fanno spoilerare dai pre-eventi.
Forse una parte importante la gioca anche il fatto che io le storie le creo, significa che i colpi di scena, la tensione e l’andamento di tutti i sub-plot possibili sono il mio pane quotidiano: la mia immaginazione fa tanto, la realtà fa sempre un po’ di più ma mai perfettamente. Le immagino meglio io le cose rispetto a quello che la vita sa fare, io ci metto più impegno. La vita non è tenuta a impegnarsi, fa e non fa e se ne fotte di come esce la storia, mica deve venderla a qualcuno. Eh.
Sta di fatto che se guardi per bene il prima e il presente, con la pratica riesci a riconoscerle le cose: la loro natura, la loro possibile evoluzione e persino l’epilogo inevitabile. “Lo sapevo che andava a finire così”, non è soltanto un modo per sdrammatizzare un evento sciagurato, ma proprio una constatazione a posteriori. C’è da aggiungere, però, che raramente ci fidiamo di quell’istinto maledetto che ci fa prevedere certe cose. Preferiamo sorvolare, sperando che nel frattempo il mood cambierà e qualcosa di eccezionalmente figo possa accadere. Ecco: solo nei film. E soltanto nei migliori, ormai. Bisogna rassegnarsi.
Come dicevo prima, l’esperienza diventa un fattore importante. Una volta raggiunta una certa età non è che puoi far finta di niente. Tu SAI come andrà a finire, se non altro per un mero calcolo delle probabilità, e se ti giri dall’altra parte ti stai facendo un pessimo servizio. Ci si deve mettere nelle condizioni di non farsi fare sgambetti bastardi, prevenzione innanzitutto, santidddddio!
No, non si tratta di pessimismo, ottimismo o altri -mismi, si tratta di buonsenso. E se poi arriva una bella sorpresa, talmente astuta da non farsi spoilerare prima da alcun segno premonitore, allora benvenga! Finalmente, era ora, alleluja nell’alto dei cieli!
Per tutto il resto la parola d’ordine rimane: occhio.