La verità ha un prima, un dopo, un davanti, un dietro e diversi punti di vista di cui avvalersi. Poliedrica, inquietante, a volte ben poco attendibile per logiche pavide.
Una volta eliminato l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, dev’essere la verità.
Sir Arthur Conan Doyle
Quando il comunicare fa onore alla verità, possono nascere situazioni che lasciano il respiro lì in mezzo, a chiedersi che cosa conviene fare. Perché la verità quando appare non è mai accompagnata da un tocco delicato. Lo sappiamo bene.
Lo stile, spesso, rafforza l’impatto in modo gentile. Quel colpo poi quasi lo perdoni perché ti ha fatto arrivare dove non avresti voluto, eppure sei sopravvissuto. Disarmante quanto certe paure infrangano il buonsenso, vero?
Girovagando qua e là, sono inciampata in una campagna della Hyundai, Drinks lie, che mi ha colpito parecchio e non credo ci sia bisogno di spiegarne i motivi. Sono sicura che condividere queste immagini basti:
Un’altra campagna che mi ha lasciata senza parole per la precisione con cui è stato realizzato il potente concept (dalla Agency BBDO Germany) è quella dedicata all’Alzheimer Research Initiative che ha vinto l’ADC Awards del 2019. Anche in questo caso non servono le parole, bastano le immagini:
Chiudere gli occhi davanti alla verità non è mai una strategia vincente, questo ormai l’ho capito. Anche se vivere con gli occhi aperti alla verità non è per nulla indolore.
Ma chi lo ha mai detto che vivere sia una cosa da poco?
Alla prossima settimana…
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