Mi sono trovata in una situazione in cui dovevo far presente a un giovane collega quanto il suo lavoro fosse prezioso per il team, indipendentemente da cosa ne avremmo potuto fare con il prodotto che ci aveva confezionato.

Il lavoro glielo avevo chiesto io, i limiti per poterlo utilizzare mi erano stati imposti dall’alto e non li condividevo affatto. Quindi stavamo dalla stessa parte, ma la mia frustrazione era mitigata dal fatto che quel video lo avrei utilizzato comunque in modo proficuo quindi non era stato tempo/impegno/energia sprecati. Lui guardava soltanto al fatto che aveva lavorato non come avrebbe potuto e voluto (c’erano già limiti in partenza) e che non avrebbe ottenuto il risultato di visibilità per cui il video era stato progettato e realizzato.

Non potevo dargli torto, ma non potevo limitarmi a quella visione.

Non mi piace sprecare creatività, impegno, tempo, energia e motivazione di nessuno.

Né mia, né degli altri. Nessuno.

sprecare [etimo incerto; forse lat. ✻exprecari “mandare in malora”] (io sprèco, tu sprèchi, ecc.). – ■ v. tr. 1. [usare male, senza risultati adeguati, risorse quali tempo, energie, doti e sim.: s. un’occasione preziosa] ≈ (fam.) buttare (via), disperdere, dissipare, sciupare.  2. (estens.) [consumare eccessivamente, anche assol.: s. il pane, la corrente; in questa casa si spreca troppo] ≈ (fam.) buttare (via), scialare, sciupare, [in senso econ.] sperperare. ↑ [in senso econ.] dilapidare. ● Espressioni: fig., sprecare il fiato (o le parole) [parlare senza venire ascoltati: non s. il fiato con lui] ≈ parlare a vuoto (o al vento), (fam.) sfiatarsi, (fam.) spolmonarsi. ■ sprecarsi v. rifl. 1. [non utilizzare le proprie capacità e il proprio ingegno nel modo dovuto, darsi molto da fare inutilmente e sim.: si spreca in lavori di poco conto] ≈ perdere tempo.  2. (estens., iron.) [comportarsi o impegnarsi in modo troppo limitato rispetto alle proprie possibilità, anche con la prep. a e l’inf.: credi che vorrà s. a fare questa telefonata in mio favore?] ≈ degnarsi (di), disturbarsi, sforzarsi (di). ↑ abbassarsi, sporcarsi (le mani).

Quando hai il sospetto o la maledetta certezza che la tua fatica sia stata vana, mandi davvero in malora tutto. Ti passa proprio la voglia di rimetterti al lavoro. Succede a tutti e credo sia sacrosanto lo scazzo che ne deriva.

Come osi approfittare del mio tempo, della mia fatica, del mio impegno in questo modo?!

Se quando raggiungi la mia età hai già imparato a guardare bene attorno al fatto e ricavarne comunque una sorta di profitto (si scoprono cose veramente interessanti e si possono avere belle sorprese), quando sei giovane hai solo lo scazzo perché vuoi fare milioni di cose e anche se sei un drago del multitasking ti senti derubato e impoverito da tanta noncuranza.

Bisognerebbe tenerne conto.

Bisognerebbe avere cura anche del tempo di uno stagista o di un giovane collaboratore, per esempio, perché motivare gli sforzi e dimostrare gratitudine è un atto dovuto. Non credo sia sufficiente una pacchetta sulla spalla e un dai-non-te-la-prendere di circostanza, quindi ora mi impegno a rendere il più utile possibile ciò che mi è stato consegnato, ma spero anche che il mio giovane collega sia disposto a darmi una nuova opportunità senza portare rancore.

Lavorare insieme è una questione di equilibri che si scompongono a ogni passo, la volontà di trovarne sempre di nuovi ha origine nella stima reciproca e nel rispetto di ciò che deve essere portato a buon fine. Insieme.

Buon lunedì a tutti! 

 

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