Riportare le elucubrazioni alla dimensione terrena, indispensabile. Per aria funziona tutto e il contrario di tutto, quando ritorni al reale ti accorgi che fai fatica a restare in piedi. Palla a terra, quindi. Qui siamo tenuti a giocare e non possiamo non tenere conto delle regole imposte dalla nostra condizione umana.

L’etica è la pratica di riflettere su quello che decidiamo di fare e sui motivi per cui decidiamo di farlo.  (cit. Fernando Savater)

Mi sono soffermata alcuni giorni su questa frase, il termine “pratica” ha soffiato via dalla mia testa polverosa quello che aveva assunto un valore negativo: la mia ossessione autoinquisitoria a ogni decisione che prendo. Sembrava patologica, potrebbe essere semplicemente un’esercitazione assodata.

Il monitorarsi serve non tanto a mantenere la rotta, quanto ad accorgersi se stiamo cambiando rotta. Legittimo cambiare direzione, ma farlo con consapevolezza ti evita sorprese imbarazzanti. Del tipo: “Pensavo di essere diretta a Roma e mi trovo a Trento!”. Capita più spesso di quel che si possa pensare.

Durante il viaggio ci possono capitare parecchie sventure e sono queste che lasciano i segni più profondi, questi segni ci fanno cambiare… anche quando lo fanno in silenzio possono ribaltare tutto e se non ci mettiamo lì a farci le domande, a pretendere delle risposte, potremmo finire con il non riconoscerci più.

 

Il finale non dovrebbe sorprenderci, che senso avrebbe se non c’è modo poi di porre rimedio?

Se l’inizio nessuno di noi lo può determinare, ci viene dato e basta, la fine è nelle nostre mani. In una storia il finale è importante, in ogni storia il finale rende grazie a tutto quello che c’è stato prima. Mi ha sempre guidato questo impegno verso scelte che – in previsione di un finale – fossero decenti… onorevoli.

Un finale da poco è un finale che non ci fa onore.

Almeno per questo vale la pena costruircelo per bene, fin dove possiamo controllare le cose ovviamente. Alle brutte sorprese non voglio lasciare molto spazio, voglio che i danni si limitino all’indispensabile.

Fare questo si può,  e per il resto… pazienza.

 

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