Con la scusa del “tutto passa” lasciamo che accadano cose che sarebbe meglio evitare. Nulla è eterno, d’accordo, ma le conseguenze che derivano da certi accadimenti possono durare una vita intera. Che non sarà lunghissima, ma ha pur sempre una certo peso per chi la sta vivendo.

Le conseguenze non sono sempre visibili, palpabili. Possono ripercuotersi su livelli più profondi di quel che sospettiamo, laggiù dove i suoni sono sospesi e i segnali si assopiscono. Ho reso l’idea?

Allargando un po’ la visuale, le conseguenze di tutto quello che l’Essere Umano ha combinato nei millenni ce le stiamo vivendo ora ed è evidente a tutti che non siamo in grado di gestirle.

Ora zoommiamo sulla comunicazione che pensiamo non abbia così tanto peso e che manipoliamo come se sapessimo esattamente quello che stiamo facendo: a te sembra che sia cosa da nulla, ma cambi idea quando il boomerang lanciato ti colpisce la nuca. In quell’istante capisci che è troppo tardi.

Quel “troppo tardi” ti farà male anche dopo che la contusione ti sarà passata.

Evidenziare questo concetto è parte del mio mestiere, mi impegna parecchio perché a seconda dell’interlocutore che ho davanti devo trovare quell’immagine efficace che lo fa soffermare anche soltanto per dieci secondi a valutare l’importanza della questione. Se ci riesco ho già vinto.

Ci riesco spesso, ma non è mai ovvio e non è mai banale. La sfida è sempre carica di tensione, gestire questa tensione è il tasto dolente (per me).

[Per la serie: ma chi diavolo me l’ha fatto fare.]

 

 

Dovremmo essere più furbi e pensare alle conseguenze prima di agire. Se non hai più vent’anni, sei tenuto a farlo. Che ti piaccia oppure no, sei tenuto a farlo. Perché?

Semplicemente perché vivere da stupidi è frustrante.

Ci meritiamo di essere più felici. Stupidamente felici di non essere caduti in una voragine di ambasce che ci può stracciare la vita.

Dal mio punto di vista essere stupidamente felici è una grande conquista. Anche soltanto per quel sospiro di sollievo che, quando ci pensi, ti porta lontano dal dolore.

Basta un attimo, e vale tutto.

 

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