“Partire è un po’ morire”, recita un noto proverbio. Ma se torni portandoti a casa qualcosa di buono che diventa parte di te e della tua vita, allora sei pronto a rinascere, giusto?

Lo ha sottolineato la SAS (compagnia aerea di bandiera Svedese, Danese e Norvegese) con la sua ultima campagna pubblicitaria, osando l’inosabile. Come puoi pensare di dichiarare che il tuo paese non ha nulla di veramente originale, ma che ha rubato negli ultimi secoli tutto quello che gli piaceva per farne una sua versione e crearsi tradizioni e cultura?

Ebbene, è successo. E funziona.

Non tutti gli Scandinavi sembra l’abbiano presa benissimo, ma il tono scelto dall’agenzia &Co (autrice dello spot, che sforna gioielli mica da poco ed è per di più danese) smorza l’azzardo rendendo il tutto più che plausibile… direi addirittura legittimo. In sostanza bello.

In questa narrazione ti vien da pensare che il loro essere giramondi fin dall’epoca vichinga, il loro essere aperti nell’apprezzare quei dettagli di valore che colgono nelle culture differenti dalla loro (dal cibo al design ecc.) e la voglia di prendere e portare a casa per farle diventare un’abitudine rassicurante… sia il valore aggiunto del loro essere Scandinavi.

 

“Ogni volta che oltrepassiamo i nostri confini aggiungiamo colore, innovazione e progresso, portando qui il meglio di ogni luogo” (*cit)

 

Ironia, buongusto, solido storytelling. E poi parla delle persone, dell’inclusione, della gioia del trovarsi a casa dopo essere stati lontani e aver goduto del mondo.

Certo, forse una mente poco evoluta può trovarlo offensivo e pensare che mettere una bomba nella sede dell’agenzia sia una buona idea (è successo davvero), ma se poco poco senti quanto tutto questo guardi al presente come bellissima conseguenza dell’esplorazioni del passato e se senti poco poco che questo presente ci ha preparati per un futuro anche migliore (questa è la speranza) allora…

non puoi che sorridere e riprometterti che appena possibile andrai a farti un giro lassù al Nord e lassù ti troverai come a casa.

Bello, no?

 

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