Circa due mesi fa lessi un articolo su The Drum che riguardava una campagna particolare lanciata da One Minute Briefs (OMB),#WorldWildlifeDay, con uscita prevista per maggio.
Siamo quasi a maggio, quindi. Siamo quasi alla fine del lockdown, sembra. Rileggere ora le parole dei promotori di #WorldWildlifeDay mi fa un certo effetto:
Nick Entwistle, fondatore di One Minute Briefs e Bank of Creativity ha dichiarato: “Stiamo cercando di coinvolgere marchi e team in tutto il mondo per la campagna “Immagina un mondo senza natura”. Questo progetto è stato ispirato da un’idea iniziale di OMB firmata da Ze Anwar e stiamo dando vita a una campagna globale.
“Vogliamo che gli OMBLES creino poster/loghi/ scarabocchi/schizzi dove il modo dei marchi e delle squadre sportive apparissero senza la natura nei loro loghi. Vogliamo dimostrare cosa succederebbe al loro brand senza gli animali, i fiori, le piante che hanno sostenuto – loro malgrado – la loro immagine. Vogliamo comunicare l’importanza di sostenere tutti la Vita sulla Terra attraverso immagini d’impatto “.(dal webmagazine The Drum)
A questo punto vorrei quasi azzardare che la Natura, stavolta, ci ha fatto uno sgambetto mica da poco e si è ripresa i suoi spazi (come stanno martellando da settimane tutti i social). Cosa chiedere di più a uno show?
La OMB aveva intenzione di lanciare un film sulla biodiversità a maggio, dove sarebbero stati inseriti i contenuti ricevuti dai propri followers, mi domando se sono ancora della stessa idea e come intendono gestire la cosa. Una sfida interessante, direi.
Arrivati alle soglie della nuova partenza, ci guarderemo strani per un bel po’ temo, quello che fino ad ora era rimasto pensiero filosofico dovrà necessariamente trovare una certa solidità. Cosa vogliamo fare di tutto quello che abbiamo e di cui fino a questo momento non ci siamo mai presi cura?
La Comunicazione che andremo a sviluppare nei prossimi mesi dovrà essere progettata su un presupposto solido: la riflessione sulle questioni vitali.
Se non sarà così, non sarà interessante. Perché non c’è nulla di più interessante della vita. E la vita ognuno la sente per com’è per sé stesso. Quindi se non mi parli della vita che hai pensato per me, del mio benessere e della mia crescita, non ti guardo più.
Chi lo sta già facendo da anni non può che farlo meglio ora. Chi è rimasto indietro dovrà darsi una mossa, pena l’esclusione dal campo.
Sono pronta a ricredermi appena il quotidiano arrabbattarsi si riprenderà il suo spazio e mostrerà i suoi denti aguzzi, però pretendo prove certe.
Chi ti fa credere ora di avere le risposte giuste-bastanti-definitive mente. Racconta una storia che non sta in piedi.
Vai all’articolo precedente ——–>
Torna in homepage per scegliere altri articoli da leggere —————>