Capitano cose strane, misteriose, durante le nostre giornate ed è un peccato non accorgersene. Io sto in guardia, anche quando sembro altrove mi accorgo delle cose. Specialmente quelle che mi suscitano meraviglia. Le prendo come un dono, mi impongo di coglierne il più possibile e ci riesco spesso.

Un paio di esempi: ho visto in Instagram due video che mi hanno lasciato di stucco. Uno riguarda lo specchio e l’altro gli alberi.

Quello dello specchio è inquietante e ancora il mio cervello non ne viene a capo. Una ragazza appoggia un asciugamano sullo specchio davanti a sé e lo specchio vede il suo viso attraverso la copertura. La sua agitazione è diventata pure la mia quando ho provato a replicare la situazione ottenendo la stessa risposta. Non credo supererò mai il trauma. Giuro. 

Il secondo è davvero commovente: un paio di donne fanno la stessa prova, avvicinandosi al ramo di un albero iniziano a parlargli chiedendogli di toccar loro il viso avvicinandosi. Si vede proprio che il ramo si allunga ed esegue la richiesta… quindi ho pensato… proviamoci!

Ho chieso a mia sorella di farmi da testimone, io accanto al mio albero del cuore (il Melograno) che è al massimo del suo splendore (tre tonalità di verde sparso e fiori arancioni che spiccano qua e là) a una vicinanza plausibile dal ramo più sporgente che gli chiedo di avvicinarsi al mio viso e toccarmi la guancia… lo ha fatto.

Lo ha fatto! Non ho barato, sono rimasta immobile e non c’era neppure un filo di vento. La mia guancia è stata toccata dalle foglioline del ramo! Provateci, sarà una cosa magica.

Detto questo, ho trovato anche una notizia (in Facebook) che mi ha tolto il respiro per un attimo:

La Terra pulsa ogni 26 secondi, e gli scienziati non sanno perché. Ogni 26 secondi, la Terra emette un minuscolo impulso sismico – un dolce tonfo, come un battito cardiaco, che risuona sotto i nostri piedi per decenni. I sismometri di tutto il mondo hanno rilevato questo misterioso segnale di “microsismo” fin dai primi anni ’60. Non proviene da terremoti, vulcani o esplosioni – e succede come un orologio. Gli scienziati lo hanno rintracciato nel Golfo di Guinea al largo della costa occidentale dell’Africa, ma la causa rimane un puzzle irrisolto. Una teoria principale indica le onde dell’oceano. Quando le onde colpiscono la piattaforma continentale, l’improvvisa variazione di pressione potrebbe deformare il fondale marino quanto basta per inviare vibrazioni attraverso la crosta, come battere su un tavolo e sentirlo rombolare dall’altra estremità. Questa teoria corrisponde al fatto che l’impulso è più forte durante le stagioni tempestose, quando l’attività oceanica fa picco.
Ma un altro gruppo di scienziati crede che possa avere origine vulcanica. La sorgente dell’impulso si trova vicino a un vulcano sull’isola di São Tomé. Microsismi ripetuti simili sono stati collegati all’attività vulcanica in luoghi come il vulcano Aso in Giappone, aumentando la possibilità che un sottile movimento magma possa essere dietro il ritmo. Finora nessuna teoria spiega completamente perché questo impulso sia così regolare, così localizzato e così persistente, specialmente quando simili condizioni oceaniche e vulcaniche altrove non producono lo stesso segnale. Aggiungendo all’intrigo, questo impulso fa parte di un fenomeno più ampio noto come rumore sismico ambientale – vibrazioni a basso livello che risuonano costantemente attraverso la Terra da vento, meteo, onde e altro ancora. I sismologi spesso usano questo “ronzio di fondo” per mappare l’interno del pianeta. Ma questo segnale di 26 secondi? Spicca. È concentrato. È coerente. Ed è ancora inspiegabile. La Terra può non essere viva in senso biologico, ma ha un battito. E ancora non capiamo fino in fondo cosa lo fa battere.

Bello vero?

Credo che dobbiamo ancorarci a qualcosa di bello, di magico e misterioso, per non far raggrinzire il cuore. La poesia è il segreto che ci apre alla meraviglia, anche solo per un istante. Se abbracciamo quell’istante ogni volta che ci sentiamo sprofondare, potremo affrontare un altro giorno e un’altra notte.

Quindi regaliamoci oggi una scintilla di Cesare Pavese:

Non so di preciso

cosa sia la magia, 

ma so che inizia 

sempre quando

non te ne vuoi più andare.

Dai luoghi,

dai pensieri,

dalle persone.

Un giorno alla volta, una notta alla volta.

Semplice.

Facciamola ilpiù semplice possibile.

Buon lunedì 🙂

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