(481) Salvagente

Non so se ci si pensa abbastanza seriamente, in generale, ma credo che dovremmo farlo. Tutti dovrebbero riflettere su che cosa ci fa restare a galla. Cos’è che non ci fa piombare a fondo quando tutto ci viene a mancare?

Se riuscissimo a individuare quella cosa che ha il potere di farci stare su, nonostante ci venga a mancare anche la voglia o la forza per stare su, avremmo la chiave della serenità. Quella cosa lì penserà a me quando neppure io sarò in grado di pensarci. Cambierebbe tutto.

Se guardiamo a quello che abbiamo da quest’ottica, scopriremmo di poter fare a meno dell’80% delle cose che ci circondano – e che erroneamente consideriamo vitali – e concentreremmo le nostre energie su quel 20% che resta e che ha la forza e il potere di farci da salvagente quando la vita si storta.

Ho provato a fare una lista, è una lista breve – spaventosamente breve – e non si tratta di cose bensì di persone. Sorprendentemente, però, in cima alla lista c’è una cosa che fa parte di una persona e quella persona sono io e quella cosa è il mio cervello. Cervello comune, niente di che, ma collegato a un cuore – nella norma, niente di che – e a un “sentire” che vuol dire tutto e al contempo niente, ma che sostiene il resto in modo onorevole.

Tutte le scelte che ho fatto partono da questo presupposto, questo salvagente personale che ha sempre fatto il proprio dovere, in qualsiasi situazione e con tutti i mezzi che aveva a disposizione. Restare a galla ti dà la possibilità di continuare a respirare. Non ho nient’altro da aggiungere.

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