(1067) Convincere

Ci hanno un po’ convinto che il mondo andrà in malora vero? Ce la stanno mettendo tutta e ci hanno quasi convinto. Vedo che ci manca la gioia. Anche solo per andarsi a mangiare un gelato o farsi una passeggiata o guardare le stelle, ci hanno proprio rubato la gioia.

Lo hanno fatto massacrandoci di notizie atroci. Morti esplosi, morti torturati, morti a causa di calamità naturali o di incidenti dolosi, morti di malattie e morti suicidi. Ci parlano di morte continuamente, ce la fanno vedere e respirare senza tregua. Ci hanno quasi convinto che il peggio sta per arrivare.

E noi non ci arrendiamo, noi progettiamo di fare famiglia e avere dei figli, ma ormai senza troppa gioia perché la preoccupazione ci ha tolto il sonno e l’ansia ci mangia l’anima.

Ci siamo incattiviti, ci siamo inariditi e non ce ne rendiamo neppure conto.

Guardiamo l’orizzonte cercando di indovinare da dove arriverà la prossima tempesta sperando di vederla in tempo e di schivarla, di nuovo, di poterla giocare e allontanare da noi la fine.

Mi domando quando è iniziato tutto questo, con la bomba atomica? Mi domando, soprattutto, se sia possibile fermare questa politica di annichilimento della gioia e salvare la nostra mente dandole un po’ di speranza. Non lo so, dovrebbe esserci un risveglio di massa, una rivoluzione gioiosa (e non sto parlando del Beach Tour di Jovanotti santocielo!). Dovremmo trovare il modo per far sì che ci importi ancora.

Ma ci importa ancora? Diavolo, a me sì!

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(805) Ambiente

L’ambiente in cui siamo immersi ci determina. E ci sono miliardi di dettagli che fanno di un ambiente un posto sano o malsano, accogliente o respingente, amico od ostile, talmente tanti che le varianti prodotte proliferano all’ennesima. Troppe da contare, troppe da controllare. Il nostro potere si fa minuscolo quando l’ambiente è così forte da schiacciarci senza neppure un perché valido.

Nessun ambiente al mondo è totalmente protetto, le condizioni possono cambiare improvvisamente e dare il via a una valanga di conseguenze (anche) devastanti. Tutto può succedere, come in un film, o peggio.

Se riuscissimo a essere appena appena onesti con noi stessi, allora ammetteremmo che non ci sentiamo mai al sicuro e che non abbiamo mai pensato (se non da bambini) che il mondo fosse un luogo privo di pericoli. Infatti non lo è. Noi siamo sopravvissuti a numerose apocalissi, i fossili parlan chiaro. E se fossimo davvero onesti, riusciremmo anche ad ammettere che da bambini ci siamo trovati in diverse situazioni dove il male ci ha toccato e ci ha ferito. Se fossimo così coraggiosi da ricordare, ricordare cosa significa essere in balìa del male, allora non penseremmo neppure per un istante che l’ambiente in cui viviamo si possa curare dei bambini, dei ragazzini, degli adolescenti. Non possiamo credere a una bestialità del genere. Il nostro ambiente evoluto se li mangia e se li mastica per bene questi giovani cuori, sono loro le vittime più appetitose e questo – soprattutto – perché noi adulti ci giriamo dall’altra parte.

Diamo la colpa a chi non si cura di loro, ma siamo noi i primi a pretendere che loro siano autonomi e che si guardino le spalle da soli. Una sorta di fai-da-te che ci sollevi da responsabilità e sensi di colpa.

Se un bimbo cresce in un ambiente sano e amoroso non va in cerca dell’inferno. Se l’inferno ce l’ha in casa non fa altro che cercare un inferno che gli assomigli quando è fuori, perché non conosce altro. Se a un bimbo gli insegni cosa significa amare, amare sé stesso e amare gli altri, non si trasformerà in un’arma contro nessuno. Il problema siamo noi, noi che non ci ricordiamo più com’è essere ingenui e fiduciosi, speranzosi e pieni di vita. Non ce lo ricordiamo perché fa male. Per proteggerci dalla nostra perdita, distruggiamo il bene nei cuori dei nostri figli.

Facciamo proprio schifo. Ma schifo tanto.

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