Piuttosto alienati da questa ricorrenza che trovo sopravvalutata (mi riferisco ad Halloween), facciamo accadere cose che definire allucinanti è poco (vedi la carneficina di Itaewon a Seoul). Sotto uno spesso trucco che fa del divertimento il passepartout per giustificare qualsiasi stupidità, scegliamo di eludere ciò che è vero per lasciarci le penne.

Un twitter dei giorni scorsi mi ha fatto bloccare per qualche secondo, ho fatto uno screenshot perché mi sembrava potesse ritornarmi utile. Lo uso ora:

La stupidità è sapere la verità, riconoscere/vedere la verità e nonostante tutto credere alle bugie.

Come ci si può creare un quotidiano blandamente accettabile quando abbracciamo l’assurdità come se ci fosse amica?

Stiamo facendo confusione. L’immaginazione si sta sostituendo alla realtà, la realtà si esplicita per quello che è sempre stata (ovvero una conseguenza di azioni e scelte precedenti) e noi ci lasciamo cogliere di sorpresa perché la nostra immaginazione ci diceva altro.

Escludiamo dalla nostra visuale il rischio e il pericolo, anziché considerarli e soppesarli e affrontarli/schivarli utilizzando il nostro ammuffito istinto di sopravvivenza. Lo facciamo continuamente. Sul lavoro, quando ci vogliamo divertire, quando siamo occupati in attività normali (guidiamo, cuciniamo, potiamo la siepe… ) immaginiamo che il pericolo non ci sia e ci cadiamo dentro. Dentro a una pandemia, dentro a una guerra, dentro a una crisi climatica, dentro a una recessione maledetta, dentro a una folla impazzita, dentro a un inferno che non perdona.

Li chiamiamo incidenti, ma in realtà sono suicidi truccati da “spensieratezza” o “superficialità” o “spavalderia” o “menefreghismo”. E ci domandiamo attoniti “come è potuto succedere?”, con la pretesa di ricevere risposte consolatorie e una formula che ci salvi da qualsiasi responsabilità.

La nostra stupidità ci fa piangere lacrime insanguinate e noi diamo la colpa al Destino. Al Fato. E ci rifugiamo nel nostro mondo parallelo, fatto di noncuranza e strafottenza.

Siamo i peggiori nemici di noi stessi. Altroché.

E siccome questo non è un post che sprizza positività, ma che ho voluto scrivere perché sono molto suscettibile riguardo all’argomento, concludo con una frase estrappolata dalla newsletter di Seth Godin (intitolata: “Five true statement we don’t hear very often”):

Quando qualcuno si prende la briga di dirti la sua verità, forse la risposta migliore che puoi dare è “grazie”.

Buon Halloween a tutti, evitate di fare cose troppo stupide stasera, ok?

 

Vai all’articolo precedente ——–> 

Torna in homepage per scegliere altri articoli da leggere —————>