Ci sono riflessioni riguardo la lingua che utilizziamo (l’italiano) che mi impegnano per diverse settimane. Vengo attirata da un dettaglio e da lì parte il mio viaggio. Un viaggio che non ha costi eppure riserva parecchie sorprese. In questo momento sono rimasta impigliata in un verbo che mi disturba, ovvero: servire.

servire [lat. servire, propr. “essere schiavo”, da servus “schiavo”; nel sign. 3 dell’uso tr. per calco dell’ingl. (to) serve] (io sèrvo, ecc.). – ■ v. tr. 1. (lett.) [essere servo di qualcuno, soggetto interamente alla sua volontà: s. uno spietato tiranno] ≈ ‖ soggiacere (a), sottostare (a). ↔ dominare, signoreggiare. ‖ comandare. 2. a. [svolgere attività lavorativa alle dipendenze di altri, con la prep. in : ha servito per dieci anni in una casa signorile] ≈ essere a servizio, prestare servizio. ‖ lavorare. b. [mettere vivande o bevande sulla tavola, offrendole ai commensali: far s. i rinfreschi] ≈ mettere (o portare) in tavola. c. [in un esercizio commerciale, mettersi a disposizione dei clienti: la servo subito] ≈ ‖ soddisfare. ● Espressioni: fig., scherz., servire di barba e capelli [trattare qualcuno nel modo che si merita] ≈ (fam.) aggiustare, (fam.) conciare per le feste, sistemare. d. [svolgere un’attività a servizio dello stato: ha servito onorevolmente il suo paese per oltre quarant’anni] ≈ adoperarsi (per), prodigarsi (per). ↑ consacrarsi (a). 3. (sport.) [assol., nel gioco del tennis, del ping-pong e della pallavolo, eseguire il servizio] ≈ battere. ■ v. intr. (aus. essere, raro avere) 1. [essere necessario, con la prep. a: le serve nulla?] ≈ (non com.) bisognare, occorrere. 2. [essere utile, con la prep. a: a che serve lamentarsi?] ≈ convenire, (lett.) giovare. ↔ nuocere. 3. [avere un ruolo, con le prep. da, di: s. di esempio, da modello] ≈ costituire (ø), funzionare (da), rappresentare (ø). ■ servirsi v. intr. pron. (con la prep. di) 1. [ricorrere all’aiuto di una persona: s. di un sensale] ≈ approfittare, avvalersi, giovarsi, (ant.) prevalersi, profittare, utilizzare (ø), valersi. ↔ fare a meno. 2. [fare uso di qualcosa per un certo scopo: s. del fax] ≈ adoperare (ø), impiegare (ø), usare (ø), utilizzare (ø). [⍈ USARE]

In tutto quello che comporta questo verbo (quanto ci sarebbe da dire a proposito?), mi ronza in testa anche una frase che ho incontrato spesso: l’Arte al servizio di una buona causa. La interpreto come un rendere utile quello che solitamente è un creare bellezza o creare significato che potrebbe non portare ad alcun beneficio tangibile.

L’Arte che produce un effetto concreto ha un potere incommensurabile.

Margreth Olin ha dato vita – assieme a suo padre Jørgen Mykløen – un piccolo miracolo della narrazione, prodotto da Liv Ullmann e Wim Wenders, che racconta una storia capace di vibrare su diversi livelli, dalla pelle alle viscere. La Norvegia e la Friluftsliv, (vita all’aria aperta) che è filosofia e pratica, sono presentate con la semplicità e la complessità silenziosa necessarie. Nulla di più. Nulla di meno.

Immaginare di cantare la canzone della Terra in questo modo è un servizio che l’Arte fa all’archivio di memorie ancestrali a cui il genere umano può attingere per rinfrescare la consapevolezza di ciò che siamo (infiniti esseri mortali) e non siamo (isole bastanti a noi stessi).

In questo periodo storico dove sembra che ci sia solo la paura, questa canzone ci fa riprendere il respiro.

Per un po’, almeno.

🙂

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