Mi è capitato soltanto una volta: il buio attorno, davanti a me un campo incolto e… centinaia di lucciole a brillare qua e là. Era come essere in mezzo a un evento magico e antico. Sacro.

La mia repulsione per gli insetti, con pazienza e una certa dose di fermezza, nel tempo si è ridotta, ma preferisco ancora guardare i colori di una farfalla che mi sta a un metro piuttosto che appoggiata alla mia mano. Stessa cosa per le lucciole: bellissime quando brillano lontano, meno quando le si analizza da vicino.

Ho i miei limiti, apprezzo meglio da una certa distanza (tutto e tutti).

Dopo questa mia confessione non richiesta, ho scelto di condividere il TEDtalk qui sotto perché la magia che questa sorridente scienziata (non pensavo esistessero scienziati-sorridenti) dal nome pazzesco – Wan Faridah Akmal Jusoh – è riuscita a creare mentre parla del suo lavoro e delle lucciole – che evidentemente le hanno fatto svoltare la vita in modo sorprendente – mi ha commossa.

Già il fatto che lei apprezzi maggiormente la vicinanza alla lontananza me la rende ammirevole, ma poi è la capacità di raccontare la sua esperienza di ricerca come se fosse una avventura magica che mi illumina.

Le sue stesse parole sono lucciole che danzano nello spazio creando disegni per me ipnotici. 

 

Raccontare in questo modo ti viene naturale se vivi in questo modo. Se quello che fai quotidianamente ha per te una valenza magica, non puoi che raccontarlo così, con questa intensità. L’emozione che ci raggiunge ha origine nel sentimento che la fa muovere e la sostiene anche quando il lavoro è difficile, è frustrante, è pericoloso, è doloroso.

Al di là di tutto, la sua missione è meravigliosa quanto modesta… pertanto vitale.

La cosa che più mi tocca di questa storia è che lo stesso spettacolare evento – la danza delle lucciole nella radura vista dal fiume – per lei sono state l’inizio di un viaggio unico e importante, per altri soltanto un’immagine da tenere cara come ricordo.

L’ispirazione è altamente soggettiva, non esiste una sola risposta e non è mai prevedibile… il disegno si fa riconoscere a posteriori.

Ecco perché la ricerca della felicità è un valore inalienabile che va difeso con la vita. Non c’è nient’altro che possa fare di noi degli Esseri Umani completi se non questa spinta a trovare la nostra strada, il nostro spazio, la nostra dimensione in cui essere. Semplicemente essere e fare quello per cui siamo destinati a fare.

Grazie alla Dottoressa Wan Faridah Akmal Jusoh inizierò la mia settimana con una bella energia, anche se non sarà una passeggiata so che ne varrà la pena.

Spero sia così anche per voi.

😉

 

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