Una volta preso il diploma ho fatto sempre di testa mia. Avevo ben chiara una sola cosa: non mi sarei fermata a fare il primo lavoro disponibile solo perché avevo bisogno di guadagnare due soldi, avrei cercato il lavoro fatto apposta per me. Così trascorsi dieci anni a cambiare lavoro: imparavo tutto quello che poteva essermi utile e poi me ne andavo in cerca di altro. Lavori più manuali e altri più intellettuali, non c’era differenza per me, volevo mettermi alla prova e delineare i confini delle mie capacità. Soprattutto, davo per scontato che se non era oggi sarebbe stato domani, ma il posto giusto per me lo avrei trovato. E avevo ragione.

Generosità e lavoro duro.

Le persone migliori con cui ho avuto la fortuna di lavorare hanno sicuramente dato prova di avere dentro di sé questi due concetti molto chiari: lavorare senza risparmiarsi e con generosità. Cosa significa? Semplicemente che non fai il tuo lavoro giusto perché lo devi fare (o ne subiresti le conseguenze), ma lo fai perché quel lavoro ha un valore che va ben oltre il risvolto economico. Lo fai perché ti gratifica, perché ti motiva, perché ti coinvolge, perché ti appaga. E mentre lo svolgi dimostri la tua generosità: attenzione, cura, tempo, impegno e un pizzico di te. Ogni giorno, negli alti e nei bassi che sono soliti succedersi in loop.

Ho ascoltato con molto interesse questo TED talk di Azim Shariff e mi ha fatto girare un bel po’ di pensieri, riguardo al mio personale bias e a quanto sia delicato spostarsi da una posizione tossica per vivere meglio quella che è la maggior parte della nostra vita quotidiana (il “sacrosanto” lavoro).

 

 

Abbiamo costruito una cultura che ci chiede la cosa sbagliata. Se tutto ciò che importa è lo sforzo che facciamo, creeremo un mondo pieno di sforzi e di duro lavoro. Ma se ci chiediamo di produrre qualcosa di significativo, creeremo un mondo pieno di significato. E cosa potrebbe esserci di più morale?

 

Ci sono lavori che sarebbe giusto delegare alle varie AI perché ci fanno sprecare il nostro prezioso tempo in cose di poco valore. Altri lavori che non potranno mai, mai e mai essere svolti da altre intelligenze se non le nostre che siamo umani. Almeno finché si può.

 

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