Una ripetizione nel titolo non è una buona idea, ma in questo caso volevo rendere evidente il fatto che se ripeto per tre volte la stesssa parola che racchiude un solo concetto, forse – dico forse, è perché quello è il tema che sto per trattare. Funziona? Mah! L’idea mi è venuta senza neppure pensarci, era già lì e l’ho raccolta. Molto probabilmente non è originale, un milione di bloggers l’avranno già utilizzata e potrebbe anche essere uno slogan usato da qualcuno per qualcosa chissà dove e quando. Non lo so, non lo posso sapere a meno che non mi faccia una ricerca approfondita in proposito (cosa che non farò).

Ho forse rubato l’idea a qualcuno? No. Ho solo buttato lì un’idea che mi è venuta senza sbattermi troppo per appurare che sia davvero originale. Di nessun altro se non mia.

Ho reso l’idea?

Qualche anno fa, lavoravo in un’agenzia di comunicazione, mi scontrai con l’Art Director per una questione etica che alla fine è stata da lui risolta con questa frase:

L’idea non è di chi l’ha avuta, ma di chi la realizza.

Non ho trovato appiglio per continuare la discussione, dovevo prima pensarci. Lì dentro c’era la chiave per aprire il mio personale e patetico Vaso di Pandora.

 

Nella mia moleskine dedicata alle idee ce n’è davvero di ogni, per qualsiasi stagione e qualsiasi occasione. Idee che muoiono lì per il 99,99% delle volte. Addirittura alcune di queste le ho viste realizzate da qualche sconosciuto che ne ha saputo fare qualcosa di buono (o meno buono) e che è stato così intraprendente e – a volte – audace da farlo al posto mio.

Così è per me, così è per tutti.

Per realizzare un’idea la strada è sempre piuttosto tortuosa e faticosa, dannatamente faticosa. La forte motivazione è l’unica arma che puoi utilizzare per riuscire a portare a termine il progetto, e questa comunque non ti protegge dall’esaurimento né dal fallimento.

Professionalmente parlando io lavoro con le idee, non mi viene chiesto soltanto di averne molte e continuamente ma anche di avere la capacità di realizzarle (dettaglio per nulla ovvio). Quando sono stata particolarmente brava nel realizzarle è stato perché ho saputo riconoscere quelle che erano alla mia portata, quelle con le quali potevo concretizzare davvero qualcosa di valore.

La scelta iniziale ti può salvare da un rovinoso esaurimento e – spesso – anche dal fallimento.

Le idee volano perché hanno ben poco a che fare con la realtà. Stanno lassù, nell’etere, ed è un attimo coglierle mentre le vedi brillare. Le idee sono di tutti e di nessuno, sono le grandi opportunità che puoi cogliere ma che solitamente lasci andare. Ti basta godere della loro luce per un po’ senza lo sbattimento di doverne fare qualcosa. Sacrosanto.

Se, invece, decidi proprio che quella idea è la TUA opportunità per farne qualcosa di buono per la tua vita e magari anche per la vita degli altri allora… hai la mia stima. Faccio il tifo per te.

Ho reso l’idea?

Detto questo, negli ultimi tempi ho rivisto quella frase lassù perché non me la sentivo proprio bene addosso. Sono arrivata, al momento, a questa fase:

L’idea non è di chi ce l’ha, neppure completamente di chi la realizza, bensì di chi ne trae beneficio.

Perché se un’idea che diventa realtà non serve a nessuno, hai sprecato il tuo tempo e la tua energia. Hai sbagliato a sceglierla dall’etere, doveva restare lassù.

Il mio è soltanto un ragionamento in divenire.

Vedremo se tra qualche anno la penserò ancora così… mah!

😉

 

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