Ormai ho preso l’abitudine di segnarmi quei micro-cortocircuiti che mi tengono sveglia la notte. Sono molti, dovrei scremare a monte e prima o poi lo farò. Questa settimana sono finita dentro una battuta di un personaggio (non citerò il film, tanto non è importante) che recitava più o meno così:

(…) esiti perché la tua anima sa che non dovresti, sa che riceveresti un no (…)

Ovvio che se una frase del genere ti colpisce è perché sai esattamente di cosa sta parlando. L’esitazione è una di quelle piccole sospensioni che viviamo spesso e che motiviamo con un certo tratto del nostro carattere che riporta a un difetto. Per esempio: esitiamo per pigrizia, per mancanza di coraggio, per la cattiva abitudine di procrastinare, per interesse, per avarizia, per superficialità, per dio-solo-sa-per-cosa.

Insomma, esitare ti fa sembrare debole e – in qualche modo – carente di virtù.

esitare¹ /ezi’tare/ v. intr. [dal lat. haesitare, intens. di haerēre “essere attaccato”] (io èsito, ecc.; aus. avere). – [essere e mostrarsi incerto, perplesso, con la prep. a: e. a credere] ≈ indugiare, (non com.) nicchiare, (lett.) peritarsi (di), tentennare, tergiversare, titubare. ↔ decidersi, risolversi. ↑ ardire, osare.

Il dizionario fa presente che nell’esitazione si esplicita la persona insicura, che non sa cosa deve fare e non sa cosa prova o cosa pensa. Il contrario (ardire, osare) fa capo a una persona coraggiosa, risoluta.

Ma se tiriamo in ballo l’Anima, allora le cose si ribaltano. Raccontiamo tutta un’altra storia.

Può capitare che esiti davanti a una decisione da prendere perché non ne sai abbastanza e la decisione che prenderesti potrebbe rivelarsi sbagliata. Ti vuoi dare tempo per capirne di più, decidere con maggior convinzione. Per quel che ne so, questo esitare è sintomo di intelligenza, addirittura saggezza. 

Può essere che stai esitando per fare qualcosa che di slancio sembra giusta, ma scegli di dormirci sopra. Domani ne riparliamo, domani è meglio. Anche questo esitare io lo leggo come buon senso applicato, dormirci sopra aiuta. Sempre.

Se esiti davanti a una situazione d’emergenza può essere che davvero non sai cosa fare e ci stai pensando, emotivamente sei sottosopra e hai bisogno di qualche secondo in più per non fare cazzate. Non tutti siamo super eroi pronti a salvare il mondo. Non c’è nulla di cui vergognarsi. Non necessariamente la chiamerei codardia, non sempre è debolezza. E può capitare a tutti.

Ma parliamo di quell’esitazione che non ti fa dire quello che vorresti dire e/o fare quello che vorresti fare. Di quando ogni atomo di te vorrebbe esplodere e far giustizia, ma… conti uno, conti due, conti tre… sospendi tutto l’esercito atomico che possiedi e ti chiedi: dovrei?

Non “vorrei”, perché sai già che vorresti, ma “dovrei” che è più complicato.

No. La risposta che ti risuona dentro è no. L’Anima sa che non dovresti. Certo, ti dice che sei libero di… ma sa che non dovresti.

Ti è mai capitato?

Io dovevo dare retta alla mia Anima ogni volta che mi diceva “no, non dovresti”.

Lei sapeva.

Perché non le crediamo mai?

Mah! Forse perché pensiamo di saperne più di lei.

Che arroganza imperdonabile.

 

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