Questo monologo è magnifico. Tradurlo in italiano ne dimezza la potenza, ma in Facebook esiste una versione più breve con i sottotitoli (questa qui), se vi perdete in qualche passaggio vi consiglio di andarla a guardare là.

Hannah Gadsby – lo voglio proprio sottolineare – è una forza. La sua autoironia supera ogni confine cognitivo. La sua capacità sopraffina, infatti, è ad alta funzionalità (come ammette lei stessa senza esserne del tutto convinta, ma è un gioco che le riesce bene).

Quello che una come me, con abilità cognitive del tutto ordinarie, può imparare dalla costruzione del suo monologo va ben oltre la tecnica. Ci sono artisti che tracciano sentieri indelebili, per l’unicità e il coraggio con cui li offrono senza indietreggiare davanti alle paure e ai bias cognitivi altrui.

Non ho intenzione di dilungarmi oltre, voglio riguardarmi con voi questo pezzo e ridere ancora con gratitudine. Infinita gratitudine.

 

 

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