Siamo abituati alla pubblicità, ci siamo nati e cresciuti e – forse – non bene. Forse non così bene come avremmo potuto, a causa di tutto quello che di malsano la pubblicità ha veicolato per decenni come un modello da seguire. Dalla donna mezzanuda e sexy utilizzata per il silicone sigillante al dopobarba per l’uomo che non deve chiedere mai, come attacchi il cervello ti accorgi che qualcuno ti sta prendendo in giro. Quindi, per ovviare al fastidio, smetti di attaccare il cervello e assorbi tutto quello che ti viene propinato.

 

Pubblicizzare un prodotto significa presentare al pubblico un’opportunità per accrescere il proprio benessere. Questo concetto lo si può estrinsecare tranquillamente anche senza mancare di rispetto al pubblico al quale ti rivolgi. Il consumatore non è scemo, vuole soltanto essere coinvolto e animato da quello che vede per avvicinarsi un po’ di più e acquistare. Non basta una bella donna nuda che ti strizza l’occhio, non bastano i pettorali scolpiti di un bell’uomo che guizzano da una camicia aperta, non bastano più perché siamo nati e cresciuti con la pubblicità e ne abbiamo viste di cotte e di crude e abbiamo capito come funziona.

 

A questo punto certi Brand se ne sono resi conto e hanno osato qualcosa di diverso. Alcune trovate si sono rivelate più che azzardate del tutto fuori luogo, perché mancavano di appeal o di buongusto (sì, esiste ancora e lotta con noi), ma altre hanno saputo fare meglio scatenando un putiferio di commenti. Perché quando colpisci nel punto giusto, scalfisci l’indifferenza provocando una reazione che parla chiaro, una domanda che suona più o meno così: ma cosa diavolo stai dicendo?

 

Perfetto. Una volta arrivati a questa domanda (lecita e sana), il Brand in questione decide se rispondere a tono o far finta di niente. Fare come se niente fosse è un po’ da conigli, sembra quasi che si voglia aspettare che si cheti il brusio per ritornare sui propri passi contando sul fatto che la memoria del pubblico è corta e bucherellata. Rispondere, invece, comporta una seria riflessione e un gesto esatto che risulti definitivo.

 

Gillette è uno di quei Brand che ha rotto gli schemi e ha anche risposto con grande presenza. Ricordate questo spot?

 

 

Personalmente l’ho trovato eccezionale. Il pubblico si è diviso in pro e contro e non s’è ben capito chi ha vinto, ma credo che la Gillette se la sia cavata egregiamente con questa risposta:

 

 

E vorrei tanto finire così il mio post… davvero lo vorrei tanto. Eppure mi ronza in testa l’odiosa campagna “Shave like a Bomber”, che sembra un bel passo indietro e mi viene il mal di testa.

 

Quindi ritorno allo spot qui sopra e riporto uno screenshot che potrebbe bastare per secoli a sistemare tutto. Bisognerebbe soltanto che il pubblico se lo ricordasse. C’è speranza?

 

 

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