Il rischio maggiore, quando si tratta di “comunicazione”, è di perdersi il messaggio per strada. Di non riuscire proprio a consegnarlo nitido e preciso così come dovrebbe. Il peggio del peggio? Quando neppure ce ne accorgiamo.

Alcuni messaggi non possono essere semplificati oltre un certo limite, pena la banalizzazione. Un errore del genere brucia ogni buona intenzione e fa finire male qualsiasi conversazione.

Altri messaggi vengono complicati perché sembrano troppo poveri di significato. Quando un messaggio è contenitore vuoto converrebbe metterlo da parte. Ti fa perdere credibilità.

Il messaggio può subire modifiche anche importanti se veicolato da diversi media. Chi è del mestiere deve tenerne conto, sottovalutare le peculiarità del mezzo porta risultati frustranti.

Quando le cose vengono fatte bene, il messaggio si posa lì dove deve e lascia la sua impronta anche quando il suo tempo sembra essere passato.

Questi sono eventi che contengono una certa magia, non si tratta solo di tecnica, si tratta anche di anima.

Ormai non ce ne sono molti di messaggi così in giro.

Ne ho intercettati un paio e li voglio condividere. Non hanno bisogno di spiegazioni, quindi non ne darò, ma sono certa che provocheranno un certo silenzio, un certo spazio, un certo suono… diverso per ognuno di noi.

Perché il silenzio, lo spazio e il suono sono concetti assolutamente personali (grazie-al-cielo).

Quindi ecco i due messaggi che hanno saputo lasciare un segno catturando la mia attenzione:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

… e per questa settimana è tutto.

Buon lunedì 😉

 

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