Sono fatalmente affascinata dalle domande che fanno saltare il tavolo. Sono quelle domande che tolgono il velo non a ciò che non si conosce, ma a verità che stanno sotto gli occhi di tutti e vengono lasciate lì a marcire. Quando qualcuno si prende la briga di argomentare con dovizia queste ovvietà, tacitamente considerate intoccabili, affrontandole in modo diretto, semplice, chiaro… lì mi parte la standing ovation dell’anima.

Ecco qui il caso che voglio condividere oggi, Martin Gutmann lo spiega perfettamente:

La domanda è: perché scegliamo leaders mediocri anziché quelli davvero dotati?

Risposta: perché ci facciamo fottere dal self-storytelling che mettono in scena in prima persona e con l’aiuto di complici in malafede e pure in buonafede. E per quanto ci diciamo sgamati, ci pensiamo grandi narratori (tutti, davvero tutti), siamo alla fine solo dei bambini attirati dai fuochi d’artificio. A bocca aperta facciamo “wow!”, ma poi ci scordiamo di controllare l’operato degli affabulatori e verifcare se i risultati dell’azione – alla fine della fiera – siano (con perdite/profitti alla mano) davvero positivi.

In poche parole: ci meritiamo il male che vogliamo (parafrasando un vecchio saggio). La questione è che la nostra mente sceglie cosa è vero o falso assecondando un interesse che poggia su ciò che ci torna utile, ciò che siamo convinti che ci crei guadagno. Ovviamente, nove volte su dieci sbagliamo i conti. E non lo ammetteremmo neppure sotto tortura.

Raccontarsela bene è tutto, raccontarsela in modo autentico è tutta un’altra cosa però. 

Sembra proprio che sia soltanto la nostra corazza d’arroganza a farci stare in piedi, ce ne freghiamo della realtà dei fatti perché diamo per scontato che possiamo manipolare la realtà a nostro piacimento. Ci sentiamo intelligenti, ci sentiamo astuti, ci sentiamo forti.

E siamo profondamente disillusi, tristemente cinici, fatalmente perdenti davanti alla vita che vorremmo ma che non è e non sarà mai.

Ci vogliamo dare una svegliata o ci rassegnamo perché riteniamo che non sia poi così importante combattere per migliorare le nostre esistenze? Mah!

 

Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.

(Alessandro Manzoni)

 

Vai all’articolo precedente ——–> 

Torna in homepage per scegliere altri articoli da leggere —————>