Ci sono lezioni che rimangono tatuate nella mente, si rendono evidenti di tanto in tanto se il contesto in cui ci troviamo le solletica un po’. Spesso mi ritrovo a sorridere quando i miei tatuaggi mentali si fanno evidenti, non per la sorpresa ma piuttosto per la precisione con cui si fanno presenti. Mi aiutano a pesare quanto quelle lezioni le ho sapute assorbire, fare mie, e quanto io sia stata capace di metterle in pratica per migliorare la mia vita.
La lezione di Sandro Veronesi al Master di tecniche Narrative della Scuola Holden, più di vent’anni fa, doveva essere focalizzata sullo scrivere e – molto probabilmente – è stato così, eppure io ricordo chiaramente soltanto la prima parte. Veronesi ci ha chiesto che cosa volessimo fare davvero nella vita, ma prima di ascoltare le nostre risposte ha fatto una breve ed incisiva premessa:
Se vuoi fare il postino e ti ritrovi a lavorare in banca, hai sbagliato strada.
Queste parole sono cadute come un masso sopra di noi creando una sorta di bolla silenziosa che ci ha avvolto lasciandoci sospesi. Ognuno di noi stava valutando sé stesso, le proprie scelte, il luogo in cui si trovava e l’obiettivo che voleva raggiungere. Alcuni di noi hanno sorriso, altri meno. Ricordo che in quel periodo ero piuttosto frustrata da una serie di editor che mi avevano fatta a pezzi, ero arrabbiata e soprattutto confusa. La frase di Veronesi l’avevo presa in pieno, mi aveva fatto sorridere: ero nel posto giusto.
La lezione per me finiva lì.
Essere nel posto giusto significa che male o bene che ti vada, non vorresti essere da nessun’altra parte perché è lì che c’è qualcosa per te. Quando smetti di sentire che quello è il tuo posto è il momento di cercarne un altro, il prima possibile.
Se ti sei trovato almeno una volta nel posto giusto, sai benissimo come ci si sente. Può essere difficile, snervante, frustrante e via così, ma è il tuo posto. Dove tu sei chiamato a essere quel che sei e a fare quel che sai fare.
Il mondo degli uomini è movimento, ogni Essere Umano è alla ricerca del suo posto ed è pronto a tutto pur di trovarlo. Se non si lascia distrarre da quello che ha attorno e da chi pensa di poter decidere al suo posto, ovviamente.
Chi riesce a non tradire sé stesso, nonostante tutto e tutti, lo si riconosce dalla luce che emana. La sua voce è distesa, accogliente, musicale. I suoi gesti sono morbidi, quasi una danza. Ha pensieri articolati, mai ingarbugliati. Si fa accompagnare nelle profondità volentieri, anche se preferisce la solitudine se deve guardarsi dentro.
Essere al tuo posto ti rende invincibile, se quel posto è giusto per te.
Il segreto è non farsi distrarre, rimanere sintonizzati con chi siamo ora e tenere il focus su quello che sentiamo. Senza paura.
Senza chiedere il permesso. Balliamo.
PS: non è il caso di fare gli schizzinosi (mi riferisco al pezzo dei BTS che ho scelto). Se ti fai scippare l’energia da quello che ti circonda, fare un salto in un altro mondo per ricaricare le batterie può funzionare. Balla un po’. Fidati.
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