(808) Sottile

Potresti non farci caso, ma ci fai caso. Quindi avresti potuto non farci caso, ma ci hai fatto caso e si sa che quando ci fai caso è la fine. Rimane quel sottile fastidio che, per quanto tu cerchi di distrarti, ti ricorda che lo sai che devi fare qualcosa. Più aspetti a farlo e più il sottile si ispessisce e diventa senso di colpa perché non lo stai facendo. Uno strameledetto cappio al collo.

Ricapitoliamo: sai che devi fare qualcosa, ma qualcos’altro ti impedisce di farlo. Quel qualcos’altro si chiama anch’esso senso-di-colpa. Quindi hai dentro di te due differenti e opposti sensi di colpa: uno perché non fai quello che devi fare (e quindi sei un quaquaraquà) e l’altro perché quando lo farai qualcuno ti odierà.

Sì, perché è chiaro che lo farai, ci metti solo un secolo a deciderti, ma poi lo farai. Perché l’idea di essere un fake ti è insopportabile e con te ci devi vivere, non è mica uno scherzo. Il fatto che qualcuno ti odierà, poi, è un ostacolo alla partenza, ma una volta che hai fatto partire il primo big-domino-rally capisci anche che hai smesso di preoccuparti dell’odio e dell’amore che c’è in ballo. Ti basta sopravvivere agli stramaledetti sensi di colpa. Perfetto, è tutto chiaro, non fa una grinza. Quindi?

Quindi appena il sottile fastidio diventa spesso malessere (e ci siamo quasi), sarai pronto ad agire. Intanto ci pensi, litigando quotidianamente con gli stramaledetti sensi di colpa. Ovvio.

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(76) Porta

La sensazione è di essere sulla soglia di questa porta, con chiavistello prezioso, a sbirciare quel che c’è al di là da almeno mezzo secolo.

La sensazione è che questa porta non mi si aprirà neppure tra un secolo per permettermi di varcare la soglia e godermi quello che c’è di là.

La sensazione è che io abbia già provato ad aprirla e varcarla e che io sia stata respinta, a volte gentilmente altre molto meno, in svariate occasioni. Di questo, però, non posso essere così sicura perché…

a volte la sensazione è che io non ci abbia davvero mai provato, tanto sia la mia convinzione che neppure tra un secolo questa dannata porta mi permetterà di varcare la soglia e essere felice.

Sì, di là c’è la felicità. Non può essere che così. Mica sono scema a passare qui la mia piccola eternità per nulla!

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