Si riempie ciò che è vuoto, lo so. Eppure l’esistenza di ognuno di noi ci mette un bel po’ prima di essere piena fino all’orlo. Solitamente ce ne accorgiamo quando siamo al limite e il vaso inizia a straripare.
Il buonsenso consiglia di svuotarlo di quel che non ti serve più per aver agio nel riempirlo di nuovo. Se arrivi fino all’orlo e lasci che sia il vaso a decidere che cosa deve uscire potrebbe non piacerti.
Io svuoto con assennatezza, ma faccio fatica a farlo in tempo, arrivo proprio sul filo filo. Devo affrettarmi a buttare e mi dispiace sempre.
L’ho fatto anche in questi ultimi giorni, anche se nessuno se n’è accorto. Ho scelto e ho buttato perché il vaso stava per straripare. Sarò dispiaciuta per tutto il mese, è ormai la prassi, ma poi il vaso mi si riempirà ancora di tante cose e nel casino me ne dimenticherò.
Succederà che qualcuno, a un certo punto, mi vorrà far ricordare qualcosa che io ho dimenticato e mi riprenderà lo sconforto (perché buttare è brutto) e poi me lo ri-scorderò. Così si sopravvive.
Questo per dire che anche se ho buttato non significa che non sia stato importante. Voglio sopravvivere e poter accogliere ciò che arriverà. Ho idea che mi ci vorrà spazio e molta forza per farlo, diventa sempre più complicato sopravvivere.
Augh.