La storia del quotidiano britannico The Guardian (indipendente e liberale) è piuttosto interessante, ma non sono qui per parlare di questo bensì per riflettere sulla nuova campagna che ha creato e attivato negli ultimi mesi: Hope is Power.

Credo sia abbastanza potente, vero?

Quelli del Guardian hanno catturato il mood che sta alla base del nostro profondo malcontento: la cinica certezza che niente cambi davvero e che al male non c’è mai fine. Siamo immersi in questo oceano di disillusione che ci crea una sofferenza atroce: ci fa sentire inutili, inermi davanti al mostro che non osiamo neppure guardare negli occhi perché ci annienterebbe. Ma siamo già pietrificati perché Medusa nel frattempo s’è fatta furba e si è riflessa in miliardi di frammenti di specchio che rimandano la sua immagine ovunque. Non abbiamo scampo.

 

The Guardian pensa che non tutto sia perduto. The Guardian nutre una speranza, che è ribellione e rivoluzione: possiamo riprenderci il potere.

 

Non è importante domandarci se mai l’abbiamo avuto questo potere, se un tempo eravamo liberi e ora siamo soltanto inermi macchinari che fanno vivere la Matrix. Non importa. Quel che importa è che la farfalla ha rotto il vetro, che è esploso in mille pezzi, e ora è libera.

Attraversiamo la città e The Guardian ce la ricorda, ce lo ricorda:

Tu che cammini col naso appiccicato allo smartphone vieni colpito dal giallo che ti punge la coda dell’occhio, alzi il viso e rallenti il passo. Ti fermi a leggere, a pensare: cosa diavolo significa tutto questo?

Riprendi la tua strada, scendi le scale della metro e davanti a te di nuovo quel giallo, quella farfalla, quel claim. Forse non usi lo smartphone per andare al sito del giornale, sei pigro, ma quella scritta sghemba che ti parla di cambiamento, di possibilità, di speranza e di potere ti è entrata nel cervello e farai fatica a scordarla per tutto il giorno.

Forse risponderai a tono al capoufficio che ti sta borrendo per un errore non tuo o forse no. Ma ti brucia più del solito quel sopruso, vedi giallo e la tua mente rilegge quell’urlo: “Il cambiamento è possibile. La speranza è potere”.

 

 

Forse non subito, magari mai, ma chi te lo dice che non sia possibile anche per te un cambiamento? Chi te lo dice che non possa anche tu ricominciare a sperare? Chi te lo dice che tu non ti possa riappropriare di quel potere che ti farebbe alzare la testa per recuperare la stima di te stesso?

Chi te lo dice? Semplice: The Guardian.

Comunicazione riuscita. Passo e chiudo.

 

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