Ci sono una decina di argomenti random che mi stanno disturbando il cervello, hanno origini diverse e caratteristiche diverse, tranne una: sono banalità. La cosa più fastidiosa, infatti, è che si tratta di sciocchezze, che mi occupano quei pochi e affaticati neuroni di cui dispongo, di cui vorrei liberarmi. Quindi le scrivo. Così, tanto per farle uscire, senza neppure illudermi di trovarvi un senso. 

Idea geniale? No, immagino che sarà un altro boomerang da schivare una volta che mi tornerà indietro. Che il Cielo mi aiuti.

1. Cibo che parla

Allora, a me fa piacere quando i Creators si esprimono utilizzando l’umorismo o l’ironia e apprezzo lo sforzo, davvero. Far ridere è ben più difficile che far piangere, questo è un dato di fatto. Però… ostinarsi a far parlare le patate, le zucchine o i cavolfiori, a far parlare il merluzzo o il cotechino, a far parlare le arance o le angurie, è svilente. Sul serio, basta. Fate un torto a voi stessi continuando a utilizzare questo escamotage idiota per non rischiare con qualcosa di più originale. Basta. Per favore.

2. ChatGPT

Va bene tutto, ma che io mi debba preoccupare di entrare in competizione con una raffinata AI che minaccia di soffiare via oltre trent’anni di esperienza di scrittura declinata in ogni contesto possibile e immaginabile è ridicolo. Se il tuo problema è scrivere, impara a utilizzare questo nuovo e fantasmagorico tool meglio che puoi (idem per gli altri tools che creano visual, musica e via dicendo). Se sei un professionista che vuole smarcarsi la parte sporca del lavoro, vergognati. Davvero. Hai sbagliato mestiere.

3. Privacy e salute mentale

Sei stata tradita dal tuo compagno/compagna e sbrocchi sulla grande piazza del web dando il peggio di te. A noi, non ce ne frega niente della tua acrimonia, del tuo ego ferito e del tuo cuore spezzato. Davvero. Abbiamo già le nostre magagne da curare, credimi che sono più che abbastanza. E se proprio proprio vuoi parlare di te quando scrivi una canzone (Adele, Shakira e via dicendo), sforzati di essere minimamente costruttiva e soprattutto fallo in modo dignitoso. Dai, piangi in privato e curati in privato. Per favore.

4. Ricette letali

Se gli ingredienti per la ricetta che mi stai illustrando superano il limite del buonsenso, stai attentando alla mia salute e meriti l’ergastolo. Non sto scherzando. Mi fai presente che il panettone anziché buttarlo lo posso trasformare in zuccotto ricoperto di cioccolato fondente, inzuppandolo di latte e di alchermes, stratificandolo di crema al mascarpone come se non ci fosse un domani, con ciuffetti di panna montata sul suddetto cioccolato fondente per decorarlo deliziosamente. Fantastico. Un capolavoro. Guarda, quasi quasi mi hai convinta. Quasi quasi ti denuncio per attentato alla salute pubblica.

5. 50 film imperdibili

Credo di aver letto almeno una decina di classifiche firmate da chiunque (giuro, proprio da chiunque) che vorrebbero farmi guardare quei film che non mi piacerebbero neppure sotto tortura. Ogni volta mi domando perché diavolo io debba dar credito a questa lista inverosimile di capolavori che fai anche fatica a recuperare visto che sono piuttosto datati. Se vuoi consigliarmi un film da guardare, benvenga. Se mi vuoi tramortire con la tua pseudo competenza raffinata, no. Lasciami in pace. Lasciami morire ignorante, dai. Stessa cosa potrei dirla per le classifiche dei 50 migliori album (musicali) di tutti i tempi, ma si sa che la musica ti mette in circolo vibrazioni diverse rispetto a un film, quindi posso anche ascoltarmi un paio di pezzi per ogni LP tanto per farmi un’idea, ma guardarmi un’ora e mezza di film soltanto perché lì dentro tu mi assicuri che ci troverò il significato della vita mi sembra una richiesta surreale. Vogliamo restringere il campo e sceglierne tre di film da consigliare facendo presente che si tratta di gusto personale e non di scienza infusa? Sarebbe apprezzato a dismisura da queste parti. Sul serio.

6. I libri che devi assolutamente leggere

Qui vedrò di essere più precisa: adoro i consigli di lettura, davvero. Però. Però possiamo andare oltre ai classici, per cortesia? Se nella lista ci metti Moby Dick, capisci che non mi sei utile? Se mi fai un elenco di titoli che ripercorre esattamente quello che potrebbe consigliare qualsiasi persona minimamente interessata alla scrittura, ricordando per di più quanto si è dovuto leggere durante il periodo scolastico, mi stai facendo perdere tempo. Garantisco che i Grandi Classici sono reperibili in qualsiasi momento e ovunque, garantisco anche che se non li ho ancora letti non sarà la tua lista che mi convincerà a farlo, garantisco altresì che se li ho letti e mi sono piaciuti – prima o poi – li rileggerò perché sono sicura che mi piaceranno ancora: andiamo oltre. Fidati, è tempo di passare oltre.

 

Basta così per oggi. Vediamo se adesso riesco a utilizzare meglio il tempo occupandomi in pensieri più utili.

Buona settimana a tutti.

 

 

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