Ci sono delle cose che arrivano e senti che devi prenderle al volo perché ne varrà la pena. Quel carpe diem selvaggio che praticavo quand’ero giovane si è trasformato, negli anni, in una cauta valutazione dei pro e dei contro: non sempre occasione è uguale a opportunità. L’esperienza nel riconoscerle è tutto.
Quindi, quando un amico/collega mi ha chiamata per dirmi che mi voleva far entrare come Coach nel progetto Girls Code It Better non è che ci ho pensato su due volte. Si trattava di lavorare a un’idea tecno-creativa con un gruppo di 20 ragazze assieme alla Docente referente…
Una formula perfetta per me, una sfida irrinunciabile.
Il progetto è iniziato a ottobre 2023 e si concluderà ad aprile 2024, quindi siamo in piena operatività. La partenza è sempre un po’ lenta, è necessario conoscerci per fidarci l’una dell’altra (è proprio una questione di incontro individuale che poi si esplicita in un stare bene insieme) e lo si fa a poco a poco: con i sorrisi sinceri, gli sguardi complici e le battute che ti mettono alla prova. Le ragazze hanno milioni di modi per leggerti, vogliono capire chi sei prima di farti vedere che cosa sanno fare.
La safety zone è garantita dal fatto che non ci sono maschi attorno, non ci sono occhi che giudicano il nostro essere donne. Sembra cosa da niente, ma se sei una adolescente devi stare attenta a tutto e a tutti. Se ci sono maschi nelle vicinanze, devi stare attenta anche a te perché le tue emozioni ti possono mettere nei guai.
L’atmosfera che si respira nel nostro Club (si chiamano così i gruppi di lavoro) è leggera e allegra. Leggera perché stiamo facendo qualcosa che ci piace e ormai siamo tutte convinte che i risultati ci renderanno orgogliose di noi stesse. Allegra perché abbiamo voglia di sorridere e anche di ridere, abbiamo voglia di scoprire cose nuove, abbiamo voglia di fare fare fare. A volte di cantare e ballare, altre di cose più serie perché il coraggio non ci manca.
Scrivo mettendomi in mezzo perché condividere quest’esperienza con le ragazze mi ha messo davanti a una realtà semplice: io sono ancora una di loro. Sono ancora così nel cuore, anche se poi si è aggiunto tutto il resto che è tutto quello che una donna adulta può dire di aver imparato, attraversato, provato, digerito, accettato ecc. Non necessariamente accettato a cuor leggero, però.
Insomma, ora abbiamo chiara l’idea che vogliamo realizzare e la stiamo costruendo un pezzetto per volta. Abbiamo trovato un nome, disegnato il logo, definito le rubriche. Le cose sembrano più concrete adesso, sarà più veloce la messa in opera.
Scrivo ora perché mi piace tenere traccia delle cose che vivo mentre le sto vivendo, così l’emozione esce con forza, esce prima di essere processata dal cervello che ha il compito di mettere tutto in ordine, in rigoroso senso logico.
Le emozioni evaporano in fretta, bisogna fotografarle mentre salgono in superficie. Carpe diem, giusto?
Eccomi qui, dopo tanto tempo, immersa in una dimensione che riesce sempre a nutrire il mio amore per quello che so fare e posso fare. Attraverso le esperienze accumulate dal mio essere una donna adulta, grazie al mio cuore adolescente che vuole ancora cantare, ballare, ridere e fare fare fare!
Girls do it better. No matter what.
😉
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