(508) Seriamente

Seriamente, dovrei davvero credere che quello che mi viene detto sia la verità? Forse, piuttosto, un sommario resoconto di ciò che dovrebbe essere, ma che della verità porta una inutile e labile traccia impolverata.

Seriamente, dovrei davvero credere che solo perché un tempo c’è stato un legame quel legame sia ancora valido oggi? Forse, piuttosto, un già detto ripetuto come se la ripetizione colmasse ogni vuoto, ma del legame resta solo un inutile e impolverato ricordo.

Seriamente, dovrei farmi bastare quello che la realtà mi rimanda come fosse tutto quello che i miei prossimi giorni hanno in serbo per me? Forse, piuttosto, è un’eco dei tempi aridi che si sono bruciati alle mie spalle, ma che ormai non possono più appartenermi neppure nella mia inutile e impolverata memoria.

Seriamente, non sono fatta per fermarmi al qui-ora. Io sono sempre proiettata in un altrove multitemporale e così mi piace, così posso superare tutto nel mio qui-ora patetico. Perché posso anche scherzarci su, posso anche non dire quando avrei voglia di urlare, non fare quando avrei bisogno di spaccare tutto, posso anche fingere quando le circostanze si impongono al mio volere, ma seriamente…

Seriamente, perché dovrei far parte di questo circo grottesco? Abbassare la testa, stirare un sorriso e passare oltre?

I do prefer not.

 

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(309) Qui

Una questione di luoghi: qui o lì o là o qua? Io ho sempre preferito il qui. Non penso mai a dove vorrei essere, ma a dove sono. Se dove sono non mi piace m’invento qualcosa che me lo faccia piacere. Forse perché non è facile raggiungere i posti che vorrei e se ci penso troppo mi avvilisco.

Volente o nolente ho dovuto imparare che com’è il qui dipende solo da noi. Se lo viviamo decentemente possiamo sistemarcelo anche bene. Se lo viviamo lamentandoci e imprecando diventa un inferno.

Forse sono fortunata perché non ho mai troppa energia per imprecare e lamentarmi, la uso tutta per fare fare fare fare. E pensare. Penso tanto, forse troppo, ma è un’attività impegnativa che dà assuefazione.

Detto questo, se avessi davanti a me un adolescente malcontento glielo direi chiaro e tondo: prendi il tuo qui e rendilo irripetibile.

A pensarci bene lo direi a chiunque, sempre.

 

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