La Barilla ha fatto uscire il nuovo spot in partnership con il brand italiano GCDS per lanciare una capsule collection di felpe e berretti. Una scelta che dà un taglio netto ai gattini salvati da un nubifragio, papà che viaggiano con una farfallina di pasta in tasca per superare la nostalgia di casa e tutto quello che l’azienda ci ha fatto bere da trent’anni a oggi.

Qui si tira in ballo l’eccesso, il colore sparato, l’ambiguità e la stravaganza, come Almodóvar insegna, sulle note de “L’amour est un oiseau rebelle”, una delle arie più famose della Carmen di Georges Bizet, che segna il passo lanciandoci in un immaginario ben poco italiano. Ma tant’è. Forse parlare di inclusione e diversità stando troppo attaccati alla nostra cultura, oggigiorno, è oggettivamente fuori luogo.
 
Andiamo oltre: Sofia Loren è la Guest Star dello spot, con una battuta finale di grande effetto (mentre presenta in tavola una cofana di spaghetti al pomodoro con foglie di basilico fresco): “E’ pronto!”, e la scritta compare proprio così, con l’apostrofo anziché l’accento.

 

Ora, tanti attori in scena, la Loren sorridente a braccia aperte e la regia della Cohen fanno certamente colpo, ma ormai si è aperto un circo delle penne ispirate che hanno grattato giù dai muri dei titoli (tipo: “Sophia Loren divina nel nuovo spot di Barilla”) che fanno venire i brividi. Certo, prendere sul serio un’operazione di marketing come questa è davvero difficile, ma scrivere idiozie è giustificabile fino a un certo punto.

 

Io attendo di capire – nei limiti del possibile – la sensatezza di una capsule collection di questo tipo, di capire la portata dell’opportunità che la Barilla non ha voluto farsi sfuggire, di capire la grande arte dietro a un corto come questo. Il feedback del pubblico dicono sia importante, ma temo che il pubblico ormai non conti proprio nulla e che i pareri di una certa Élite che ci prsenta le peggiori cose come fossero diamanti sia tutto quel che resta.

 

Eppure come pubblico mi sono fatta un’idea. Semplice semplice, lineare. NO, non credo che questo spot farà bene alla Barilla e NO, non credo che la Loren in questo spot si possa definire “divina” e NO, non credo che scrivere la E apostrofata anziché accentata (intendendola come terza persona del verbo Essere) sia accettabile.

Penso di aver detto tutto.

Olé.

 

 

 

Vai all’articolo precedente ——–> 

Torna in homepage per scegliere altri articoli da leggere —————>