Non è vero che la felicità significhi una vita senza problemi. La vita felice viene dal superamento dei problemi, dal risolvere le difficoltà, le sfide. Bisogna affrontare le sfide, fare del proprio meglio, sforzarsi. Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal fato.
(Zygmunt Bauman – sociologo)
Sono stremata stasera, ho fatto due giorni di full immersion in un test, sì, una sfida. Non so come andrà, ma per me l’ho superata. Ho dato il 100% di me stessa, non mi sono fermata fino a quando non è scattata l’ora in cui dovevo consegnare. L’ho superata perché non mi sono lasciata confondere dal timore di non potercela fare. Testa bassa e lavoro duro. Stop.
Mi sono accorta, soltanto da qualche mese, che alla fine ho vinto tutte le sfide che ho saputo accettare. Vinto non significa che ho una serie di trofei e medaglie da mettere in vetrina, no. Significa che ho superato quelle sfide. Non mi sono mai fermata prima di essere arrivata dall’altra parte, in piedi o mezza morta, e valutare il mio lavoro a cosa fatta e non solo pensata.
Buffo che io valuti come brillantemente superate prove che non mi hanno aperto alcuna porta, alcuna finestra, neppure uno spiraglio per far passare un filo di luce. Invece, quelle superate per il rotto della cuffia (la maggior parte) sono quelle che mi hanno fatto andare oltre con un po’ più di sicurezza nelle mie capacità. E non è una questione di difficoltà, non sempre almeno.
Mi sono imbattuta, oggi su facebook, in un video estratto da una lunga intervista di Zygmunt Bauman (meraviglioso pensatore) e sono rimasta inchiodata lì, tanto da rivedermela per una decina di volte. Solo un paio di frasi, quelle che mi sono riportata là sopra, ma sono tagliate giuste giuste per me.
Sono felice.