Non è cosa che sa fare solo il sole, nel dizionario italiano il verbo sorgere ha significato splendido anche per gli umani: alzarsi, elevarsi, innalzarsi.
In linea di massima vuol dire che eri steso, magari al buio, e che stai per rimetterti in piedi per guardare l’orizzonte e farti innondare dalla luce. Così è come mi piace leggerlo, questo verbo che rende bene la poesia della rinascita.
Nascere, però, non è una passeggiata. E’ più che altro un trauma. Lo shock del consegnarsi alla luce può farti perdere l’orientamento, ecco perché i bimbi nascono con gli occhi chiusi (o comunque non vedono granché appena nati), la natura li protegge.
Il primo respiro è doloroso, l’aria fredda ti procura una scossa, piangi.
Ora, credo di essere in questa fase: primo respiro, gelo, scossa, pianto. Tutto molto silenzioso, la mia natura introversa mi protegge. Eppure mi sembra di aver perso l’orientamento, non riconosco più la differenza tra cielo e terra.
Soprattutto: non mi importa granché di farlo. Cammino senza guardare la strada.
Se sia bene o male lo scoprirò tra qualche tempo. Immagino. D’altronde mica è la prima volta che rinasco. Eh!