(955) Tenda

La mia vicina di casa ha una sveglia a vibrazione. Probabilmente è stata da lei stessa impostata in questa modalità perché il risveglio sembri meno traumatico rispetto a quello che potrebbe essere quello con uno squillo di trombe. Sono d’accordo. Perlamordelcielo, io sono la prima a essere contro i risvegli traumatici. La prima.

Questa stramaledetta sveglia produce una vibrazione che sorpassa il muro della sua camera e della mia camera per entrare direttamente nel mio cervello. Ogni mattina. Ogni stramaledetta mattina.

Caso vuole che ci svegliamo all’alba entrambe, quindi prima parte la mia sveglia che stoppo immediatamente (musica ambient = zero traumi) e dopo due secondi due parte la stramaledetta vibrazione. Che continua, continua, continua, continua, continua, continua… per un’ora. Lei non la stoppa. Lei la fa suonare per un’ora e quando smette – per sfinimento – lei sa che è ora di alzarsi dal letto.

Nel frattempo io mi sono fatta la doccia, mi sono vestita, truccata (si fa per dire) e mi sono bevuta una tazza di caffè. Mi sono spostata di stanza in stanza e mai, dico mai, ho perso quel suono dalle orecchie perché la stramaledetta vibrazione si propaga in ogni angolo della mia casa, con una potenza inverosimile e con una coerenza infernale.

Comunque sia, mi sveglio male. Mi prende la tachicardia, prima per via dell’ossessivo suono stordente e poi perché vorrei andare di là a spaccare la sveglia in testa a quella deficiente della mia vicina. Non so perché ancora non l’ho fatto, ma posso assicurare che sto aggiungendo dettagli alla scena che è quasi completa nella mia testa e che non porterà a niente di buono.

Parlaci, no? – direte voi. L’ho fatto. Ha risposto che tanto lei non la sente così forte perché si mette i tappi alle orecchie. Quindi, che problema c’è?

Ho voluto raccontare questo episodio idiota, mi rendo conto, non per sfogo ma per condividere con voi una riflessione semplice. La mia vicina È quella sveglia e quei tappi alle orecchie, È quell’ottusità maledetta che ti fa ignorare il resto del mondo, È quella strafottenza del la-vita-è-una-merda-per-me-e-deve-esserlo-anche-per-te-perché-così-mi-pare. È tutto questo e tutto questo insieme in ogni istante della sua esistenza, mentre dorme e mentre è sveglia.

Sveglia. Si fa per dire.

Sogno una tenda, sotto le stelle, nel buio silenzioso di una notte che mi accompagna fino all’alba senza cadere nelle fameliche fauci di una macchinetta infernale che non ho la possibilità di distruggere a sprangate. E tutto il resto.

‘Notte.

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(98) Blocco

Sospetto autoboicottaggio. C’è qualcosa dentro di me che quando deve-deve-deve-deve si gira e se ne va. Ormai è chiara l’azione, me l’aspetto anche, solo che ancora non ho trovato il modo di bloccarla.

Vorrei essere Piper Halliwell e congelare la scena, quella parte di me che se ne sta andando.

Solo che non posso obbligare me stessa a creare quando i tempi non sono maturi. Dirlo al resto del mondo diventa difficile, così mi costringo, mi costringo, mi costringo… ma poi mi giro e vado. Mai lontano, no. E il senso di colpa non mi aiuta. Neppure piangermi addosso, però.

Uff, che mal di testa.

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