(13) Realtà

Credo che a un certo punto uno se la deve mettere via: realtà batte immaginazione 10 – 0. Significa proprio che la realtà fa sempre più schifo dell’immaginazione, nel bene e nel male.

Immagini l’incontro con la persona che ti farà innamorare: i brividi, il batticuore, le parole giuste, i silenzi giusti. Poi la incontri: niente brividi, batticuore a fasi alterne, parole o troppe o poche, silenzi che più che altro sono vuoti, o peggio baratri d’incomprensione.

Allora pensi che non sia la persona giusta, tu volevi quella cosa là, quella immaginata così perfettamente. Quella cosa, insomma!

Finisci col vivere la storia un po’ meno, in attesa di quella che tu sai che arriverà perché se l’hai immaginata e ti ha fatto felice allora quello dev’essere. L’immaginazione uccide l’amore, spesso.

Stessa cosa vale quando ti immagini una sciagura: terremoti, tsunami, apocalisse. Ti guardi tutti i film americani sulla fine del mondo (un catalogo ben fornito) e ti immagini che andrà così.

Poi arriva il momento, la tua fine del mondo. Solitamente arriva nel silenzio, ti porta via tutto e nessuno se ne accorge. Non hai neppure il tempo di urlare, la voce se n’è andata assieme alle tue forze. Rimani lì senza sentire niente. L’immaginazione uccide la tragedia, spesso.

La realtà ha una sceneggiatura da b-movies e anche la messinscena lascia molto a desiderare. E non me ne capacito.

Io che vivo nell’universo parallelo che dell’immaginazione si nutre, ripiombo nella realtà di controvoglia, in una via di mezzo emozionale che è più stordimento che sentire. Ogni volta mi vien voglia di telefonare al regista per dirgli che è un incompetente, un fake, un incapace. Che diavolo significa tutto questo?

Solo che sceneggiatura, regia e recitazione fanno capo a me.

Ok, ora mi telefono.

b__

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