Quando manca te la devi far venire. Non è che uno si muove soltanto se è ispirato, bisogna farlo e basta. In linea generale vedo troppa gente che aspetta l’ispirazione prima di muoversi e nel frattempo si lamenta.
Ecco, non è che io sia baciata da ispirazioni luminose e costanti, tutt’altro, e quando attraverso periodi non proprio motivanti mi lascio andare un po’, ma ho provato sulla mia pelle che più non ti muovi e più fatica fai a muoverti. Anche se l’ispirazione t’arriva e ti colpisce dritto in fronte sul terzo occhio, se sei anchilosato perché sono anni che non ti schiodi da dove stai… bé, l’ispirazione avrà la peggio.
Vincerà la tua pigrizia.
Non facciamoci ingannare, ci sono diversi tipi di pigrizia e generalizzare non fa bene a nessuno. Per esempio io sono affetta da quella fisica: appena smetto di impegnarmi in un’attività fisica (per l’amor del cielo, mai stata un’atleta, ma certi sport li ho praticati pure io) che sia la palestra, la piscina, la pista di pattinaggio o quella di ballo, poi a ricominciare… campa cavallo! (rima involontaria, scusatemi)
Ok, dovrò guarire da questa indolenza, me ne rendo conto sempre di più mano a mano che il tempo passa e invecchio, ma… ma in tutta sincerità se la tua mente è attiva e capace di movimento, a un certo punto il tuo corpo obbedisce.
Viceversa è un casino.
Se sei affetto da pigrizia mentale, auguri. Davvero, credo che sia la malattia peggiore, quella più diffusa e quella più sottovalutata. Inizia a prenderti quando sei piccolo e non ti molla per tutta la vita. E se la tua vita è destinata a durare a lungo, aver a che fare con una mente pigra è una condanna che non augurerei a nessuno.
Detto questo, ribadisco il concetto: attendere l’ispirazione per fare qualcosa (qualsiasi cosa) è da rassegnati, da pigri, da lamentosi, da perditempo.
L’ispirazione bacia i vivi e non i morti.
Daje.