Non mi è mai successo che una buona opportunità mi cadesse in testa come una benedizione. Credo di non essere stata programmata per le botte di culo. Non dico che così si parte in svantaggio… anzi, sì, lo dico.
Senza voler dare colpa a chicchessia (non ho saputo resistere, lo dovevo usare per forza “chicchessia”), affermo pubblicamente che partire in svantaggio se c’è bel tempo ti passa via come fatto ineluttabile di cui non curarsi. Se piove, t’incazzi. Se piove e tira vento, di più. Se c’è nevischio e il vento è un’impietosa bora, non sei a rischio tu ma chi ti capita vicino se su di lui c’è bel tempo.
Detto questo, ho imparato presto che o le opportunità te le vai a cercare o non busseranno alla tua porta solo perché sei bella, intelligente e creativa* (ma anche se non lo fossi sarebbe lo stesso, è la programmazione alla casa madre che ti preclude vie agili e felici).
Sta di fatto che il casino è anche nel saper valutare quale sia in concreto una reale opportunità e quale una fregatura. Ecco, qui è questione di esperienza. Uno l’esperienza se la fa a suon di fregature, mica di belle opportunità. Capito il gioco?
Sì, ritornare alla casa madre l’articolo difettato sarebbe la cosa più saggia da fare, ma che garanzie di sostituzione ci hanno offerto? Parliamone: non sono pronta a trasformarmi in uno scarafaggio.
I would prefer not to.
*No, non sono bella né intelligente. Solo creativa, e non sempre.