Una volta ho letto (da qualche parte e non so davvero dove) che i contrasti, ovvero le resistenze che uno incontra vivendo, forgiano lo spirito. In qualche dannato modo, questa cosa mi è entrata nel cervello modellando la mia capacità di tenere botta, tanto che la mia tecnica di assorbimento e trasformazione dei conflitti è diventata notevole. Non ho mai pensato che questa affermazione potesse essere solo una parte della torta, perché in fin dei conti questa fetta della realtà era un aiuto per affrontare quello che stavo affrontando, ovvero: un mondo zeppo di ostacoli da superare.
Certo che di tanto in tanto m’è balenato il pensiero e-se-non-fosse-tutto-lì?, ma non l’ho mai percorso fino in fondo perché sapevo che era ancora una strada scivolosa per me.
Oggi, dato l’ammontare notevole di contrasti che ho affrontato nel mio quotidiano vivere, posso affermare serenamente che mi sono rotta le palle. La teoria del forgiarsi grazie ai contrasti non mi serve più. Oggi preferirei mangiarmi il resto della torta, quella più dolce, quella che parla di contrasti appianati per pattinaggio liscia sul ghiaccio solido… non so se rendo.
Oggi va così. Ecco.