(977) Eureka!

Nessuno parla di quello che sta dietro all’ispirazione. Di quella cosa appiccicosa che ti intacca il cervello e che finché non sei riuscita a tirarne fuori qualcosa non c’è verso di liberartene. Nessuno ne parla. Forse perché capita soltanto a me.

Nella solitudine di questa constatazione cercherò di parlarne io. Non perché sia così interessante, ma piuttosto per la sua natura inedita. Una volta tanto parlo di qualcosa che conosco soltanto io. Entuasiasmante.

Allora, il tutto si può sintetizzare così: l’ispirazione arriva e ti lascia una gran bella sensazione. Quella cosa non ha ancora una forma, ma sai che in qualche modo una forma da lì dentro riuscirai a tirare fuori. Questo perché hai un’alta considerazione delle tue capacità (che sfiora l’autoesaltazione) e finché non dimostri a te stessa il contrario (il che non succede raramente) perseveri nella ricerca. Tieni botta perché hai fiducia in quell’energia che prima o poi ti solleverà e ti farà trovare ciò che stai cercando. Anche quando non sai cosa diavolo stai cercando. Insomma, per gli altri sei una folgorata mentale, per te è tutto nella norma quindi si procede.

L’ispirazione è veloce ad arrivare e veloce ad andarsene. Se non l’acchiappi al volo non ne resta nulla, ma diamo per scontato che ce la fai e che ora la tieni in pugno. Diamo anche per scontato che come apri il pugno, addio ispirazione. Fatto sta che giri per giorni giorni e giorni con il pugno chiuso, sperando che arrivi una buona idea che ti risolva la situazione. Giorni giorni e giorni e non arriva niente.

Niente.

Niente.

E allora il tuo umore cambia. Da sicuro e strafottente diventa buio. Poi nel buio dilaga la depressione. Che si trasforma in incazzatura, che si traduce in un odio viscerale per tutto quello che sei e che fai.

Il niente si è preso tutto. E quando ti sei stancata, deponi le armi. E lì succede.

Eureka!

Hai trovato quel che ti serve. No, non quello che pensavi ti servisse, un’altra cosa che non c’entra niente. Ma non quel niente che si sta dissolvendo, un niente che puoi modellare per far diventare qualcosa.

Ecco.

Forse ho davvero il cervello folgorato, ma le mie sinapsi seguono ‘sta dinamica per funzionare e non ci posso fare niente.

Niente.

Niente.

Proprio niente.

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