(982) Attenzione

Non te la può insegnare nessuno: l’attenzione che offri agli altri-che-non-sei-tu è una dote naturale. Oppure no? Si può educare un cuore totalmente ego-riferito a mettere per prima il pensiero che esiste qualcun altro? Quel tuo-prossimo biblico che viene evocato e pregato come se ci si credesse sul serio? Più importante di questo nostro “io! io! io!” cosa ci potrà mai essere?

Non lo so. Pensavo di sì. La realtà mi sta dando torto. Maledettamente torto.

E se fino a questo momento ho creduto fortemente, ora vacillo. E sto riflettendo sul fatto che perdere tempo con certe cause perse sta consumando il mio tempo. Cosa fare? Mollare?

Mollare

non 

è 

contemplato

nel 

codice  

fottuto

del 

mio

karma

Quindi? Non lo so. I discorsi non servono a niente. I discorsi non sono mai serviti a niente. La cosa peggiore è che neppure il buon esempio è servito. A niente. A niente proprio.

Succede qualcosa, qualcosa fuori dall’ordinario, e si ricade allo stesso punto: prima io. Significa: risolvo la cosa per come è comoda a me, fottendomene bellamente di quello che potrebbero essere le conseguenze che cadono sugli altri. Gli altri che si arrangino. Gli altri troveranno il modo e se non lo troveranno chissenefotte, non sono più affari miei una volta che io me ne sono tirato fuori  (e io me ne devo tirare fuori al più presto possibile). Punto.

Questo pensiero sovrasta tutto e tutti. Tutto e tutti. Non lo si può debellare neppure con i cazziatoni, con i vaffanculo urlati, con i ragionamenti ragionati con calma. La cosa pazzesca è che se applichi il biblico (sempre biblico) occhio per occhi, dente per dente il messaggio che arriva è: vedi? Io faccio il bastardo come lo fai tu, siamo uguali. E dal lato opposto si avrà una risposta ovvia e inutile: vedi? Siamo due bastardi uguali, solo che io non mi nascondo come fai tu, ma io so che sei come me, quindi continuiamo così fratello.

Mollare

non

è 

contemplato

nel

codice

de

mio 

fottuto

karma

ma

la

tentazione

è 

devastante

Quindi?

Cambiarmi per dare ragione a chi pensa che il mondo sia dei bastardi? Ma, guarda, neppure se avessero ragione i bastardi.

Neppure se avessero ragione i bastardi.

Mai.

 

Share
   Invia l'articolo in formato PDF   

(923) Pugno

Quello che si tira mi interessa particolarmente. Ne sto cercando uno bello forte da dare in faccia a tutti. Senza cattiveria, per una buona causa, giuro. Mi piacerebbe trovare quel pugno e confezionarlo per bene perché non credo ce ne sarà un altro a mia disposizione, comunque non ci sarà un’altra occasione per farne un altro di sicuro. Certe cose capitano una volta soltanto.

Mi ricordo bene i pugni che ho preso, non sono mai riuscita a prevederne neppuro uno. Questo fanno i pugni: arrivano non richiesti, ti prendono alla sprovvista e ti lasciano senza respiro. Non ti uccidono, o almeno non fisicamente, ma ci mettono un bel po’ ad andarsene. Un bel po’.

Ecco, quello che ho in mente io deve produrre un effetto benefico devastante. Prima deve lasciare senza respiro e dopo deve produrre buoni frutti. Lo so, un’ambizione pressocché irraggiungibile. Ma sento dentro di me che ci sono vicina. Molto vicina.

Non mancherò di coraggio, questo è certo. E se mancherò di tecnica dovrò chiedere aiuto, anche questo è certo. In realtà non lo penso come un pugno solitario, costruito soltanto da me, lo vedo più come un lavoro di un team. Il mio team. Li sto coinvolgendo in questo. Un po’ si stanno pure divertendo, spero.

Sarà un pugno memorabile. Questo deve essere.

E che accada ciò che deve accadere.

Mh.

Share
   Invia l'articolo in formato PDF