Ieri sera a teatro ho incontrato una persona che mi ha riconosciuta dopo anni e mi ha detto quanto ancora nel gruppo di lettura che frequenta (con cui ho trascorso bellissime serate consigliando romanzi e saggi) abbiano un buon ricordo di me. Rileggendo quegli stessi libri che avevo loro consigliato ricordano come ne avevo parlato e li apprezzano anche adesso ancora di più.
Qualche giorno fa una persona che conosco solo attraverso i social e che ha seguito il mio percorso da podcaster fin dall’inizio, mi ha ribadito la sua stima affermando che il mio primo folle programma – di cui lui non si è perso neppure una puntata – sia ancora il migliore format che abbia mai ascoltato.
Oggi a pranzo con amici ho provato un assoluto piacere nel constatare che il nostro modo di comunicare funziona ancora, rafforzato dall’affetto e da tutto quello che in questi anni ci è successo. E tutto quello che abbiamo condiviso non è andato perso, lo possiamo stringere a noi ogni volta ne sentiamo il bisogno.
Sono soltanto tre piccoli eventi in una lista molto lunga che posso compilare giorno dopo giorno senza fatica. Dentro di me c’è autentica gratitudine per tutto questo e per tutto quello che non so scrivere ma esiste e vive.
Dire grazie forse non basta. Sentirlo espandersi dentro di te, però, è bello.
Grazie.