Se non sai dove stai andando, fermati e ridisegna la tua mappa. La scorsa settimana mi sono fermata, ve ne siete accorti? Avevo bisogno di guardarmi attorno per capire se ero nel luogo in cui volevo stare. Spesso la comunicazione con noi stessi è quella che più si trascura, non è un errore che mi potrei perdonare e, nonostante le risposte che mi aspettano, preferisco sempre entrare in quella zona dove la sicurezza si rovescia e il finale non è già scritto.

Quindi, eccomi di nuovo qui.

La questione della direzione è pane quotidiano per chi fa il mio mestiere, ci si trova davanti a un cliente che – spesso – vorrebbe espandersi in tutte le direzioni, che – spesso – ha paura di perdere occasioni di business se ne sceglie una soltanto e che – spesso – preferisce tenersi tutte le porte aperte anche se di quelle porte alla fine non se ne fa niente.

In effetti, ogni direzione ti apre una strada e percorrerele tutte implica un investimento economico gigantesco, una strategia monumentale, una dispersione di energia illimitata. Risultati sempre deludenti, quindi perdite, lamentele e recriminazioni.

Tutte le direzioni è virtualmente entusiasmante, nella realtà è fallimentare.

Quando si crea una mappa di un territorio si tracciano le vie percorribili e i luoghi strategici/punti di riferimento che ti aiutano a orientarti. Un percorso si organizza in tappe, per rassicurarti che non ti troverai in mezzo al nulla senz’acqua né viveri, arriverai comunque in un luogo dove riposare e valutare i prossimi passi. Così il viaggio non si trasforma in un inferno, giusto?

Andare all’avventura, spostarsi a sentimento, inventarsi di punto in bianco nuove mete e modalità per come l’umore ci suggerisce, è quello che le persone fanno quando non hanno paura di perdersi, di perdere qualcosa di caro, di fallire.

Lo fanno i sognatori, i folli, gli innamorati… beati loro.

Il resto di noi, che deve fare i conti con mostruose incertezze e minacce spettrali a ogni piè sospinto, riesce a dormire meglio se si tiene stretta la propria mappa. Non tanto per evitare le incertezze, le minacce e l’attacco degli zombie, semplicemente per non sputtanare tutto in un battibaleno. Per leggerezza o per troppa fede che comunque-vada-andrà-bene.

Detto questo, che tu sia un sognatore o uno coi piedi ben ancorati a terra, una mappa in tasca non è un gran peso da portare e può esserti d’aiuto nei momenti più disparati.

Anche perché incontrerai sicuramente qualcuno che ti chiede “dove stai andando?” e anche qualora tu non volessi dargli una risposta, quella domanda ti girerà dentro ininterrottamente finché non le darai retta.

Fatti trovare preparato, sarà bello non finire a faccia a terra per non aver previsto lo sgambetto.  

 

Consiglio di lettura:

“Strade Blue” di William Least Heat Moon

Bisogna stare attenti ai pensieri che vengono di notte: non hanno la giusta direzione, arrivano a tradimento da luoghi remoti e son privi di senso e di limiti. (…)

 

Vai all’articolo precedente ——–> 

Torna in homepage per scegliere altri articoli da leggere —————>