Mi piace chi costruisce, cerco di stare lontana da chi distrugge. Costruire è un impegno, distruggere è uno sfogo. Raramente chi distrugge è poi capace di ricostruire. Sono due visioni agli antipodi, il ponte che si va a creare rimane debole e traballante. Mai sicuro. Mai definitivo.

Entrare dentro a un sistema per distruggerlo è stato per certi versi esaltante (anni ’70), ma ha finito con il toglierci la fiducia che un sistema diverso e migliore potesse funzionare, non ci abbiamo più creduto. Né ai sistemi né al fatto che potessero essere migliorati. Il sistema si crea e se non lo si distrugge rimane in eterno come pattern-che-non-lascia-scampo. Quindi si ripristina il FTS per manometterlo e se possibile distruggerlo.

Fatta la legge, trovato l’inganno.

Ogni volta si scende di un gradino nella scala delle miserie umane, mentre scaviamo diventiamo sempre un po’ più patetici, tristi, commiserabili. Brutti. Decisamente brutti.  

Avete per caso sottomano un esempio di anarchia applicata che abbia creato miglioramenti nel mondo? Da quanto ne so io non ci sono situazioni sistemate dal faccio-quello-che-mi-pare-fregandomene-di-tutto-e-tutti. Siamo legati da un filo, gli uni agli altri. Tiri da una parte o dall’altra e qualcosa accade, qualcuno cade. Sto parlando di questo, ovviamente, perché mi trovo in una situazione professionale dove il sistema viene attaccato dai singoli e – per la prima volta in vita mia – mi trovo a valutare che non è il sistema il problema, bensì le persone.

Il sistema in sé è creato per regolare e organizzare le azioni di tutti quelli coinvolti affinché sia raggiunto uno o più obiettivi. Non è fatto per accondiscendere alle debolezze umane, ma per fare in modo che nonostante le nostre fragilità si possa raggiungere la meta.

Attenzione: non sto parlando di sistemi politici o economici, sto delimitando il campo a una situazione lavorativa (immaginatevi un’impresa).

Non so se questa mia presa di coscienza si tradurrà in qualcosa di utile, ma voglio percorrere la strada che ho davanti in modo diverso.

Costruendo.

E vediamo come andrà.

Quindi… Che l’estate, quella bella, sia con voi!

😉

 

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