Si dice “segnare il passo”, ognuno dovrebbe segnare il proprio passo, ma alla fine della fiera non è così. Quasi mai riesci a segnare il tuo passo, al massimo tieni botta per un po’, ma poi ti lasci travolgere dal passo degli altri o del mondo in generale.
Ok, quando riesci a segnare il tuo passo, però, ti senti bene. Ammettilo.
Ecco, quando riesco a segnare il mio passo menefregandomi allegramente del passo degli altri mi sento veramente bene. Non migliore, ma bene. Il tempo ognuno lo sente come vuole e il mio passo segue un tempo tutto suo. Si dilata e si sospende quando faccio le cose che amo fare e si accorcia drasticamente quando ricado nel dovere (quello pesante).
Non c’è cura, immagino, se non quella di concentrarsi sul segnare il proprio passo. Fai attenzione, però: se attorno a te perdi qualcuno (per un’ovvia ragione di passo sfasato rispetto al tuo) non ti lamentare. Non ho mica detto che non ci saranno conseguenze, quelle ci sono sempre. Attrezzati e procedi.
Ripeto: attrezzati e procedi.
Passo e chiudo.