(56) Spazio

Lo spazio che puoi mettere tra te e il resto del mondo è estremamente elastico quando il tuo rapporto con il resto del mondo è decente, quando il rapporto che hai con te stesso è del tutto onorevole. Se così non è, però, lo spazio si irrigidisce e non si fa più manipolare.

Quel tipo di spazio che caratterizza i rapporti umani richiede morbidezza, se pensiamo di metterci al sicuro rendendolo solido facciamo un torto a noi e a chi con noi deve averci a che fare. Volenti o nolenti, spesso.

Quando incontri un Maestro sulla tua strada, lo spazio lo senti soffice, addirittura accogliente, perché l’Essere Umano che ti sta davanti nonostante sia anni luce più evoluto si muove verso di te per condividere ciò che sa e aiutarti a innalzarti un po’. Se incontri un Maestro sulla tua strada, sii grato alla strada, al Maestro e all’Universo intero.

Quando incontri uno stronzo sulla tua strada, lo spazio si mummifica. Diventa difficile gestire l’azione che si riduce a un fastidioso allungarti verso di lui per instaurare un minimo di comunicazione utile e a un frustrante guardarlo dal basso verso l’alto perché lui ti pensa un essere inferiore. Ecco, questo tipo di persone potrebbero insegnarti ciò che sanno (cerebralmente parlando), ma non potranno insegnarti nulla di buono sull’essere umani.

Un incontro di questo tipo diventa uno scontro, perché uno stronzo sostanzialmente vuole rimanere stronzo. Ne fa proprio una questione di principio: lui è lassù e tu stai quaggiù. Lassù stanno i fighi e quaggiù stanno i poveracci. Ce la mette tutta per rendere il concetto comprensibile, solitamente con modi brutali se non feroci.

Ecco: oggi mi sono scontrata con una stronza e ha vinto lei.

Però, c’era un testimone con me ed è stato lui il mio Maestro. Non solo mi ha fatto recuperare la stima di me stessa, ma ha sotterrato la stronza senza troppa fatica.

Alla fine ho vinto io.

Grazie Maestro.

b__

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